Diritti
«Impariamo presto come ridimensionare una circostanza che ci infastidisce, ignorare un fischio per strada. É faticoso, è disgustoso ma lo facciamo per sopravvivenza». L'attrice e conduttrice si racconta nel podcast de L’Espresso Voice Pensieri Underground
di Chiara Sgreccia
«Qualche settimana fa ero in stazione, mancava un bel po' di tempo alla coincidenza, faceva caldissimo ed ero molto stanca. Il treno ci avrebbe messo molto tempo per arrivare a destinazione. E io non avevo né cibo né acqua, cosi ho deciso di cercare un posto dove comprarli, visto che il bar della stazione era chiuso. Poco dopo essermi incamminata, un tizio ha iniziato a seguirmi e a chiedermi insistentemente dove stessi andando. La paura mi ha fatto tornare di corsa verso il binario e avvicinarmi a una famiglia, fingendo di parlare al telefono. Ho aspettato che il tipo si allontanasse. E solo dopo un bel po' ho ripreso il percorso. Solo che ormai era tardi e ho dovuto fare tutto di fretta salendo sul treno sudata marcia, con il fiatone e la tachicardia per averlo quasi perso», racconta Valentina Melis, attrice, conduttrice, scrittrice nella nella sesta puntata di Pensieri Underground, il podcast settimanale che Alessandro Valenti realizza per L’Espresso.
Vivere cambiando i piani, inventare mappe di strade alternative e parcheggi, selezionare i vestiti, non per indecisione ma perché è chiaro che l’outfit potrebbe cambiare l’esito di una serata, sono la normalità per una donna. Episodi che capitano ogni giorno e per cui non sempre, non tutte, hanno la forza, la voglia, il tempo, la possibilità che serve per reagire. Quello che è successo in stazione quel giorno a Melis è già successo tante: «Io l’ho vissuta come una semplice routine, ero stanca. - spiega- Quante volte fin da ragazzine ci adeguiamo in silenzio, veniamo sessualizzate ancora prima di capire cosa significa, riceviamo avance da uomini più grandi? Impariamo presto come ridimensionare una circostanza che ci infastidisce, ignorare un fischio per strada, sorridere a denti stretti davanti a una battuta volgare, evitare di infastidire un uomo per paura, stare in silenzio se veniamo sminuite sul lavoro, fingerci fidanzate se qualcuno insiste. É faticoso, è disgustoso ma lo facciamo per sopravvivenza».
Una battaglia che le donne combattono ogni giorno, con lo scopo di arrivare a fine giornata senza scontri, senza troppo stress, indenni: «No, non è normale accelerare il passo perché dietro di noi cammina un uomo, avere la tachicardia perché non troviamo subito le chiavi di casa. Non è normale camminare per strada e ricevere commenti schifosi da uno sconosciuto. E non siamo noi che dobbiamo attrezzarci per non avere più paura, non siamo noi che dobbiamo essere obbligati a difenderci, sottostare a delle regole di vita che limitano la nostra sacrosanta libertà. Non siamo noi che dobbiamo cambiare, cercare di non ubriacarci, divertirci come vogliamo, non siamo noi che dobbiamo scegliere un’altra strada o non tornare da sole di notte. Siete voi. Perché è vero che voi uomini non avete colpe nell’essere uomini ma avete delle responsabilità ed è ora he iniziate a prendervele».