Le gaudenti note

Rino Gaetano, un grandissimo scomparso troppo presto. E la sua musica parla ai giovani ancora oggi

di Gino Castaldo , musica, Rino Gateano   12 giugno 2024

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Rino Gaetano

Una carriera rapidissima, fermata dalla morte prematura. Un "alieno" che viene celebrata con la ristampa del primo mirabile disco, "Ingresso libero"

Rino Gaetano era un ragazzo divertente e pensoso, covava del risentimento diffuso verso le storture della società, era sarcastico e corrosivo, aveva una vocazione irresistibile per lo sberleffo e il dileggio, e cinquant’anni fa fece il suo debutto nel mondo della musica. Ora questa sorprendente irruzione viene celebrata con la ristampa di quel primo mirabile disco, “Ingresso libero”, accompagnato dal primo 45 giri con una canzone dell’album intitolata “Tu forse non essenzialmente tu”. 

 

Me lo ricordo bene quando usci quel singolo con l’etichetta nera e il logo della It, l’azienda di Vincenzo Micocci che scopriva i migliori talenti della canzone d’autore. Mi colpì molto quello strano verseggiare: «Tu, forse non essenzialmente tu, un’altra, ma è meglio fossi tu», e ancora di più l’inizio della strofa successiva: «E sono ormai convinto da molte lune dell’inutilità irreversibile del tempo». 

 

E poi c’era il resto dell’album, c’era “Ad esempio a me mi piace… il sud”, “Agapito Molteni il ferroviere”, “Supponiamo un amore”, Rino sembrava un’altra voce che si aggiungeva a quel coro di meraviglie che alla metà degli anni Settanta era la canzone d’autore. Mi incuriosì a tal punto che chiesi a quelli della It di conoscere quello strano, ironico cantautore, e così fu, ci incontrammo negli uffici della etichetta, era molto simpatico, esattamente come ci si sarebbe aspettato da uno che scriveva con quella feroce ironia, ma anche con una sensibilità sottile ed empatica. 

 

Rino era destinato a fare strada per conto suo, nell’ambiente era percepito come un alieno, non aveva la consapevolezza del ruolo, rifiutava quelli che prendevano troppo sul serio il mestiere, e infatti più che inventare musica si divertiva a prendere quella che c’era e usarla, ma la metteva al servizio di una nuova idea, e spesso si permetteva anche di prenderli in giro, quei cantautori dall’aura magica e intoccabile. 

 

È pazzesco pensare che i suoi primi pezzi siano usciti 50 anni fa, in un’altra era, in un altro mondo, perché suonano ancora bene, e poi la verità è che è scomparso davvero troppo presto e per questo la sua immagine è rimasta per sempre fissata a quella gioviale e giovanile dei suoi trent’anni. Così com’è sorprendente pensare che tutto il canzoniere che ancora oggi ascoltiamo e amiamo, Rino l’abbia realizzato in una arco brevissimo di tempo, considerando che dal 1978, dall’anno in cui portò “Gianna” a Sanremo e per tutti diventò, suo malgrado, “quello di Gianna”, le cose cominciarono già a complicarsi. Eppure tu, forse… non essenzialmente tu.

 

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UP 

Dopo essere sparito, riapparso, e ancora scomparso, dopo aver evocato Hitchcock e i suoi delitti, ora Eminem tenta un ulteriore affondo, riappare sotto l’insegna del mago Whodini, il che indica la chiara volontà di realizzare un gioco di prestigio, e noi siamo pronti a cercare di capire dov’è il trucco.

 

 

& DOWN

Non pago di mostrare un fisico perfetto, anche con notevole compiacimento, scolpito come un albero, a sessant’anni compiuti, Lenny Kravitz racconta oggi che da ben nove anni non pratica sesso. È single e casto, ricordando che l’ultima storia, con Lisa Bonet, è finita per il suo tradimento con Madonna. Ma davvero?