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Tilt, il programma che diverte solo Enrico Papi

di Beatrice Dondi   5 agosto 2024

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Ennesimo inutile giochino musicale per telespettatori accaldati. Dove (in studio) ridono tutti, sempre e tantissimo. Chissà poi perché

«Siamo pronti per la trasmissione che entrerà nella storia della televisione mondiale», urla Enrico Papi sempre con quel suo tono dimesso, per dare il via a quella festa da parco acquatico altrimenti detta “Tilt - Tieni il tempo”. 

 

Il programma su Italia 1 giaceva silente in un cassetto, poi qualcuno preso dall’entusiasmo dei 40 gradi ha pensato bene di mandarlo in onda all’improvviso e pazienza se qualche ospite è in maniche lunghe e colori scuri. Tanto, col delirio che movimenta lo studio nessuno ci farà caso. 

 

La trama è semplice: due squadre di vip si sfidano attraverso giochini basici, in cui la musica dovrebbe essere il denominatore comune. Tipo Elisabetta Canalis che prova a cantare “La solitudine” mentre viene disturbata da petardi, coriandoli e botti a sorpresa. Poi si riascolta il risultato e tutti ridono, a parte quelli che gridano, sempre con ilarità, il sempreverde “nuda nuda”. 

 

Quindi, prova dopo prova, si canta malissimo suscitando risate in una specie di giorno della marmotta in cui si ricomincia sempre da capo. C’è l’applausometro, il gioco dei mimi, il pubblico festante e i campanacci. C’è una ruota della fortuna che gira e rigira per selezionare il giochino, ci sono le celebrità che si sfidano ridendo per i successi e poi ridono per le sconfitte degli altri, ci sono i simpatici che fanno fare i bisogni alle sopracciglia (questa non è chiarissima ma qualcuno ride lo stesso) mentre gli altri sghignazzano, ma visto che si parlano sopra gli uni con gli altri, intanto il pubblico fa oh come i bambini, alla fine non si sente praticamente nulla. Che essendo uno show di intrattenimento musicale può avere persino i suoi vantaggi. 

 

Insomma, un po’ “Stasera tutto è possibile” e un po’ tutto quel che è avanzato qua e là, una serata in una curva da stadio, con quel genere di esuberanza pacata, fumogeni compresi, dove a divertirsi davvero sono solo loro, anche perché da casa li guardano in pochi. 

 

Così c’è Filippo Magnini che non conosce Madonna e probabilmente vale anche il contrario ma se dio vuole nessuno ha ancora chiesto alla signora Ciccone di nuotare in uno studio tv. Ci sono casualmente Paola Barale, Manuela Arcuri e altri cosiddetti noti. C’è il duo Paolo Noise e Marco Mazzoli dello zoo di 105, che si era già espresso in tutta la sua rumorosità sull’isola dei famosi. E poi c’è la presenza misteriosa del maestro Beppe Vessicchio, che si presta a cose che non merita, diffondendo nonostante tutto quel briciolo di eleganza in un circo totalmente privo di bacchetta. 

 

Su tutti il comandante Enrico Papi, quello che la signora Franca Ciampi additò come simbolo della “tv deficiente” e che su Libero ha dichiarato con fiducia: «Non cambierò mai il mio stile». Che poi sia una promessa oppure una minaccia, è tutto da vedere.