Innovazione
10 luglio, 2025Roma ha festeggiato il primo mezzo secolo dell’Europa dello Spazio. Gli astronauti italiani dell’Esa, i rappresentanti dell’industria dello Spazio italiana e delle istituzioni hanno accolto il presidente Josef Aschbacher per una celebrazione che festeggia il passato e programma il futuro
“Sotto le stelle d’estate si percepisce qualcosa che va ben oltre quanto abbiamo realizzato in decenni di studio e di esplorazione dell’Universo.” Così Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha dato il benvenuto ai protagonisti dello Spazio italiano ed europeo, riuniti per celebrare i cinquant’anni dell’ESA. L’evento si è svolto presso la sede romana dell’ASI, sottolineando il ruolo strategico dell’Italia e dell’Europa nel panorama spaziale globale, tra conquiste del passato e nuove ambizioni per il futuro.
Paese fondatore
L’Italia è stata fra i paesi fondatori dell’Esa, con l’adesione alla convenzione che nel 1975 fu firmata dai primi dieci membri che diedero il via alla svolta epocale dell’Europa dello Spazio. L’Agenzia Spaziale Europea è diventata, nel corso di questi cinquant’anni, uno dei principali centri di gravità dell’esplorazione spaziale internazionale, oltre che laboratorio politico e scientifico di cooperazione continentale.
Le radici italiane
“Oggi sono tornato alle mie radici italiane” Josef Aschbacher, prima di ricoprire l’incarico di presidente dell’Esa, ha vissuto per 21 anni in Italia, e ricorda anche suoi social: “Non sono italiano ma la mia carriera in Esa si è svolta in questo Paese per 21 anni - Ashbacher è stato anche presidente di Esa-Esrin a Frascati - mi sono sposato qui e qui è nata mia figlia. Tornare in Italia è sempre come tornare a casa”. L’occasione delle celebrazioni romane diventa lo spunto per un invito alla coesione: “Cinquant’anni fa i rappresentanti di 10 Paesi europei, tra cui l’Italia, firmarono la convenzione Esa: in un mondo segnato dalla divisione, scelsero l’unità. Noi la scegliamo di nuovo, a novembre” ed è chiaro il riferimento alla Ministeriale che vedrà riuniti i 23 Paesi membri.
La ministeriale di Brema
Il Consiglio Ministeriale Esa (CM25) si svolge con cadenza biennale e vedrà i 23 Stati membri riuniti a Brema il prossimo novembre, chiamati a decidere sulla “ESA Strategy 2040” in vista dell’impegno economico di 23 miliardi di euro circa, che dovranno essere assegnati ai diversi programmi spaziali. “Una cifra che richiederà un’attenta valutazione in termini di sostenibilità complessiva”, è stato il commento di Adolfo Urso a margine dell’incontro con Aschbacher, sottolineando che: “Le ambizioni dell’Italia sono alte e sottoscriveremo la nostra partecipazione sulla base anche delle articolazioni dei programmi che saranno proposti dall’Esecutivo ESA”. L’Italia si è anche candidata al ruolo di Paese Chairman del Consiglio Ministeriale, e pare abbia buone chance di veder soddisfatta questa sua ambizione.
Spazio alla visione
La festa dei 50 anni dell’ESA non è stata solo una celebrazione, ma un’occasione per rafforzare l’identità dell’Europa dello Spazio, in cui l’Italia continua a essere protagonista. Con ambizione, responsabilità e capacità industriale, l’Italia vuole contribuire a costruire un futuro spaziale che sia davvero europeo, competitivo e resiliente. Grazie alle intuizioni pionieristiche di Edoardo Amaldi e Luigi Broglio, fino alla leadership italiana in missioni recenti come Rosetta e Galileo, l’apporto italiano all’Esa è stato costante e sostanziale. Come sottolinea ancora Teodoro Valente: “Scienziati visionari hanno dato la spinta al settore spaziale nazionale ed europeo, contribuendo alla nascita di una delle agenzie più influenti a livello globale”.
Il sogno dell'autonomia spaziale
In un contesto geopolitico sempre più complesso, l’autonomia strategica in campo spaziale diventa una priorità. “Mentre celebriamo il passato, prepariamo anche il futuro” ha sottolineato Aschbacher, aggiungendo che i mutamenti geopolitici all’ordine del giorno portano ad un cambiamento degli assetti anche per Esa “che è chiamata ad agire”, con un maggior dialogo tra Stati membri e una più estesa inclusività nei programmi europei, come IRIS e i programmi in fase di sviluppo come LEO, il progetto di logistica spaziale in carico a Samantha Cristoforetti che ha partecipato alla serata celebrativa assieme a Luca Parmitano e alle riserve della nuova classe di astronauti Esa Anthea Comellini e Andrea Patassa. “Serve concretezza” chiosa Cristoforetti nel suo intervento “bisogna dare contenuto ai prossimi passi e per Europa vuol dire crescere nelle capacità autonome, come il progetto Leo” un programma cargo spaziale che rifornirà la nuova stazione spaziale orbitante intorno alla Luna. L’Europa si prepara ad una nuova era spaziale e, aggiunge AstroSamantha: “Abbiamo bisogno di una nostra capacità autonoma di trasporto cargo da e per la superficie terrestre”, ma già si lavora al prossimo passo, che è quello di trasportare anche gli esseri umani nello Spazio.
Roma nello spazio
L’occasione del cinquantennale ha visto Josef Aschbacher coinvolto in una serie di attività sul territorio, fra cui la visita alla nuova Space Smart Factory di Thales Alenia Space presso il Tecnopolo Tiburtino di Roma. Un sito produttivo innovativo – realizzato con il sostegno dell’Asi e co-finanziato con fondi del Pnrr – è fra i progetti più ambiziosi per l’industria spaziale europea. Si tratta di una fabbrica digitale che riuscirà a produrre fino a due mini satelliti a settimana, grazie a tecnologie di automazione, realtà aumentata, modellazione numerica e Digital Twin. "Questa fabbrica sarà un hub e acceleratore per PMI e start-up, rafforzando l’ecosistema spaziale nazionale ed europeo", ha dichiarato Massimo Claudio Comparini, Managing Director della Space Division di Leonardo. “L’industria è pronta a soddisfare le grandi ambizioni spaziali dell’Europa”.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Stati Uniti d'Europa - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 11 luglio, è disponibile in edicola e in app