Innovazione
19 dicembre, 2025Tra trolley, code ai controlli e caffè presi al volo, chi transita dall’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi non si può non notare il robottino pattumiera. L’esperimento è partito nel 2024 e riguarda i terminal 2B e 2E, fra le aree più affollate dello scalo
I bambini lo inseguono e lui li ‘scarta’ educatamente. Tribot si muove agile fra i passeggeri che lo guardano incuriositi: è un robot autonomo pensato per migliorare la raccolta differenziata negli spazi aeroportuali. A partire dal mese di agosto 2024, TriBot è entrato in servizio nell’aeroporto principale di Parigi, con l’obiettivo di ‘andare incontro’ ai viaggiatori per consentire loro di smaltire i rifiuti, anche quando il tempo è poco e la fretta tanta.
Tecnologico
Non si pensi ad un semplice cestino su ruote. Il robottino ‘mangia rifiuti’ è progettato per muoversi in autonomia nelle zone di maggiore affluenza, intercettando le zone ad alta concentrazione di passeggeri, in prevalenza fra i punti vendita di cibo e le toilette. Il paniere del conferimento è suddiviso negli scomparti per rifiuti indifferenziati - carta e cartone, vetro e plastica – e una tasca dedicata per la raccolta di liquidi, ad evitare che contaminino i materiali riciclabili. Un dettaglio tecnico che fa la differenza.
Piattaforma tecnologica
TriBot è basato sulla piattaforma Pudubot2, una tecnologia già utilizzata in altri contesti pubblici e commerciali. Il design è pensato per muoversi agilmente tra le persone, senza intralciare i flussi, mentre il sistema di raccolta è studiato per resistere a un utilizzo intensivo. Tribot funziona anche come simbolo visivo: un robot che, in un luogo simbolo della mobilità globale, richiama l’attenzione sul tema della sostenibilità. Dietro TriBot c’è una collaborazione tra GSF AIRPORT CDG1 - che ha promosso l’iniziativa e individuato le aree più critiche - Jobotto che è il distributore ufficiale in Francia dei robot e ha fornito la tecnologia, mentre EvenBot ha lavorato sull’adattamento strutturale del robot e sulla sua integrazione negli spazi aeroportuali. Un esempio di come innovazione, servizi e tecnologia possano dialogare per rispondere a problemi molto concreti.
Innovazione ambientale
Secondo una ricerca condotta da Comieco - in collaborazione con Ambiente Italia – i rifiuti prodotti ogni anno in Italia dai viaggiatori, su treni, aerei, stazioni e aeroporti, ammontano a circa 60 mila tonnellate, spesso non differenziati in modo da favorire lo smaltimento. La gestione dei “rifiuti in viaggio” ha assunto un peso significativo e richiede soluzioni adeguate. Secondo lo studio i rifiuti prodotti nei luoghi di “trasporto collettivo” sono soprattutto carta e cartone. Lo studio è stato presentato a Milano, che presto sarà “invasa” dal turismo legato alle Olimpiadi invernali 2026.
A quando in Italia?
La sperimentazione di TriBot al Charles de Gaulle potrebbe non restare un caso isolato. Sempre più aeroporti, in Europa e nel mondo, cercano soluzioni per ridurre l’impatto ambientale senza complicare l’esperienza dei passeggeri. Se il progetto darà i risultati attesi, TriBot potrebbe diventare un modello replicabile anche in altri scali e in grandi infrastrutture pubbliche. Perché la sostenibilità, anche in viaggio, passa da gesti semplici: sapere dove buttare un bicchiere, una bottiglia, un foglio di carta. E magari farselo ricordare da un robot.
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