Starlink ed Eutelsat sono protagonisti da giorni dei dibattiti nei contesti istituzionali e geopolitici. L’Espresso ha incontrato Josef Aschbacher, Direttore generale dell'ESA, in occasione della presentazione dello Space HPC dell'ESA. Sul ruolo di Eutelsat nelle connessioni satellitari strategiche ha spiegato: “Eutelsat, che ha una costellazione chiamata OneWeb, è operativa con più di 600 satelliti in orbita”. Si tratta “di un'orbita un po' più alta rispetto a quella dei satelliti Starlink, ma è pienamente operativa, funziona e viene già utilizzata. Può essere utile anche in caso di emergenza o per scopi di sicurezza”. Aschbacher non si è sottratto a un ragionamento sulla competizione della costellazione francese con quella di Elon Musk: “So che in questo momento sono in corso molte discussioni tra diversi attori in Europa per vedere se questa può essere un'alternativa ad altre reti esistenti. E sì, si tratta certamente di qualcosa per cui l'Europa ha una propria capacità che potrebbe essere dispiegata abbastanza velocemente”. Della serie parlare di Starlink senza citare Starlink. C’è però un tassello che manca, per completare il puzzle, e il direttore di ESA prontamente lo aggiunge: “I satelliti di Eutelsat sono in orbita. Quindi sono pronti e operativi. Si tratta solo di dispiegare i terminali di terra o le strutture di terra. Naturalmente ne occorrono alcune migliaia. E devono essere dispiegati nei posti giusti, dove sono necessari. E questo è qualcosa che deve essere, ovviamente, organizzato e realizzato”. L’Europa deve cominciare a “pensarsi indipendente” anche nel campo delle Tlc satellitari, e questo è un primo passo. Resta da vedere se la crescita dell’operatore europeo si tradurrà in un vero cambiamento strutturale o se Starlink continuerà a dominare il settore.