Il ddl per l’Intelligenza artificiale approvato oggi alla Camera passa ora al Senato per la terza lettura. È quasi tutto pronto per la nuova norma dedicata all’Ia

Legge italiana sull’intelligenza artificiale: un altro passo verso la ratifica

Con 136 voti favorevoli e 94 contrari - 5 gli astenuti – la Camera ha approvato oggi il testo del nuovo Ddl per l’AI - collegato alla Manovra economica -  che mira a un utilizzo 'corretto, trasparente e responsabile' dell’Intelligenza artificiale. Nel testo si parla di ‘dimensione antropocentrica’ dell’innovazione, che significa provare a garantire la centralità dell’essere umano nel processo di trasformazione digitale.

Revisioni e dotazioni finanziarie 

La complessità della materia e, forse, la velocità dei cambiamenti in atto ha richiesto già diverse revisioni del Ddl sull’Ia, come le modifiche al testo attuate dalle commissioni Trasporti e Attività' produttive riunite e dall'Assemblea. Dopo l’approvazione odierna alla Camera toccherà al Senato darne una terza lettura, complessiva, che ratifichi ufficialmente il disegno di legge. Un ‘pacchetto normativo’ che dovrà lavorare in conformita' con  il cosiddetto AI Act europeo - regolamento Ue 2024/1689 - che, a detta degli scettici, sarebbe stato sufficiente anche per regolamentare lo scenario dell’innovazione italiana. 
In risposta a queste critiche va, forse, la scelta di dotare la legge di risorse che incentivino l’industria del settore dell’AI e della cybersicurezza. Il Ddl mette sul tavolo un fondo complessivo di un miliardo di euro la cui gestione è affidata a Cdp Venture Capital, che potrà destinare le somme al capitale di rischio di aziende attive in Italia, ma anche se con sede legale all’estero, col chiaro intento di attirare maggiori investimenti stranieri sul territorio nazionale. E per attuare un efficace ‘buy back’ dei cervelli in fuga, i fondi potranno essere utilizzati per garantire agevolazioni fiscali ai lavoratori e ricercatori in ambito AI che scelgano di tornare a lavorare in Italia.

Primi in Europa

Con il secondo via libera della Camera al disegno di legge sull’intelligenza artificiale, l’Italia si avvicina alla definizione di un quadro normativo nazionale senza precedenti nel panorama europeo. L’obiettivo è duplice: cogliere le opportunità tecnologiche offerte dall’AI e al contempo prevenire i rischi per i diritti fondamentali e la coesione sociale. Il provvedimento si pone come risposta alla rapida evoluzione del mercato, che nel solo 2024 ha registrato una crescita del 58%, trainata principalmente dall’AI generativa.

Ruoli e compiti

Le autorità competenti per vigilare sull’attuazione della norma saranno l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) e quella per la cybersicurezza nazionale (Acn), affiancate da Banca d’Italia, Consob e Ivass per la supervisione del mercato finanziario. La norma istituisce inoltre un Comitato interministeriale per il coordinamento delle attività di fondazioni operanti nel settore.

Nuovi reati

I crimini digitali sempre più diffusi richiedono un intervento deciso, che ritroviamo nel testo di legge sottoforma di importanti novità in ambito penale, come il reato di diffusione illecita di contenuti generati o manipolati con l’intelligenza artificiale, punito fino a cinque anni di reclusione in caso di danno ingiusto. Per la truffa o riciclaggio sarà prevista un’aggravante per uso insidioso dell’AI. Al ministero della Giustizia sarà data facoltà di adottare misure che rimuovano o inibiscano la diffusione di contenuti illeciti.

Diritto d'autore

Creatività sotto la lente di osservazione. Da quando ha mosso i suoi primi passi, l’AI generativa ha sollevato molti dubbi e critiche rispetto alla possibilità di utilizzare contenuti creativi reperiti sulla rete, senza controllo o riconoscimento della proprietà intellettuale. Con il nuovo regolamento si prevede che le opere realizzate con l’ausilio dell’AI saranno protette dal diritto d’autore solo se frutto di un apporto creativo umano. Sarà poi permesso l’uso dell’intelligenza artificiale per estrarre contenuti da fonti accessibili legalmente, nei limiti dettati dalla normativa e previo disclaimer che ne dichiari l’utilizzo in modo esplicito.

Sanità e cura

Un punto deve essere chiaro: la volontà giuridica punta sul fatto che l’intelligenza artificiale sia supporto e non sostituto dell’intervento umano, anche nell’ambito della sanità. In questo settore l’AI sarà riconosciuta come uno strumento utile nell’ambito della prevenzione, della diagnosi e della definizione della cura, garantendo però la centralità della decisione medica. L’AI può supportare, ma non sostituire il giudizio clinico, e al paziente bisognerà fornire opportuna informazione rispetto all’uso degli strumenti digitali, che dovranno essere aggiornati e verificati costantemente per ridurre errori e garantire la sicurezza.

Formazione e lavoro

Il testo di legge approvato oggi dalla Camera prevede la nascita di un Osservatorio sull’adozione dell’AI che dovrà monitorare l’impatto delle tecnologie emergenti sull’occupazione e sulla qualità del lavoro. In questo senso, al Governo viene riconosciuta la facoltà di adottare misure mirate a potenziare il comparto della formazione tecnologica, anche scolastica, per supportare   le trasformazioni in atto, per creare nuove competenze adeguate agli scenari futuri. Perché se è vero che non sarà l’Ia a togliere il lavoro a molti, è altrettanto vero che sarà più facile trovare lavoro se dotati delle giuste competenze, anche di utilizzo dell’AI.

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