«Presento la capolista della Lista Lega a Roma: Irene Pivetti. La ringrazio per aver accettato perché noi ci mettiamo la faccia per entrare in Campidoglio da vincitori». Matteo Salvini deve aver cambiato nuovamente idea su Irene Pivetti, dopo aver detto che sarebbe stata un’ottima candidata e poi però aver corretto dicendo convinto: «Non è la nostra candidata».
Irene Pivetti, che aveva dato la disponibilità per candidarsi addirittura sindaco, alla fine è ufficialmente la capolista della Lega alle prossime amministrative romane. L’annuncio dato dal leader leghista, ci consente così di fare un punto sulla composizione delle liste per le elezioni in Campidoglio.
Irene Pivetti, che aveva dato la disponibilità per candidarsi addirittura sindaco, alla fine è ufficialmente la capolista della Lega alle prossime amministrative romane. L’annuncio dato dal leader leghista, ci consente così di fare un punto sulla composizione delle liste per le elezioni in Campidoglio.
La notizia con cui partire è la conferma arrivata nel Pd della ricandidatura di più della metà del gruppo consiliare uscente, dei consiglieri che firmarono le dimissioni dal notaio pur di cacciare Ignazio Marino. Valeria Baglio, Michela Di Biase, Marco Palumbo, Orlando Corsetti, Erica Battaglia, Daniela Tiburzi e Giulia Tempesta, fedelissima di Matteo Orfini e vicecapogruppo in consiglio, sono sicuramente in pista. In forse ci sono Athos De Luca e Valentina Grippo.
Sul resto della lista del Pd sta lavorando il partito (candidato dovrebbe essere anche Andrea Baldini, ex leader dei Gd, e Marco Tolli, di area Bettini), tenendo presente che il 21 aprile verranno presentate anche le due liste civiche che sosterranno Giachetti, una personale del sindaco, una appaltata ai moderati. È in quella del sindaco - sfumata l’idea di fare una lista “arancione” - che Giachetti vorrebbe nomi capaci di fare ponte con la sinistra, e qui per ora nessuna disponibilità concreta è arrivata dai malpancisti di Sel, poco convinti dalla candidatura di Stefano Fassina che ha comportato la rottura anche in tutti i municipi.
Sul resto della lista del Pd sta lavorando il partito (candidato dovrebbe essere anche Andrea Baldini, ex leader dei Gd, e Marco Tolli, di area Bettini), tenendo presente che il 21 aprile verranno presentate anche le due liste civiche che sosterranno Giachetti, una personale del sindaco, una appaltata ai moderati. È in quella del sindaco - sfumata l’idea di fare una lista “arancione” - che Giachetti vorrebbe nomi capaci di fare ponte con la sinistra, e qui per ora nessuna disponibilità concreta è arrivata dai malpancisti di Sel, poco convinti dalla candidatura di Stefano Fassina che ha comportato la rottura anche in tutti i municipi.
Proprio Stefano Fassina ha annunciato che capolista della sua lista più politica (un'alta sarà civica e più moderata, «con esponenti del cattolicesimo sociale», dice Fassina) sarà Tiziana Perrone, lavoratrice di Almaviva, big del settore dei call center, società che ha annunciato recentemente quasi 3mila licenziamenti in Italia, di cui poco meno di mille potrebbero essere a Roma.
Dopo Perrone ci sarà però una cosiddetta “testa di lista”, che raccoglierà tutte le anime della sinistra in città, che sono più di quelle di Sinistra Italiana; un progetto su cui si stanno ritrovando gli ex Pd, come Fassina, D’Attorre e Cofferati, e Sel.
Rifondazione Comunista avrà un suo candidato (Fabio Alberti, tra i fondatori di Un ponte per, già portavoce della Federazione della sinistra), e anche l’area della fu lista Tsipras potrà puntare sul nome di Sandro Medici, giornalista, già presidente di municipio, al Tuscolano, e candidato sindaco per la sinistra nel 2013, alternativo a Marino: prese il 2,2 per cento, con 26.825. Ricandidati saranno gli uscenti Gianluca Peciola e Gemma Azuni. Sfumata l’operazione Massimo Bray, invece, restando nel campo della sinistra, è ancora incerta la collocazione del partito di Pippo Civati, Possibile, che deve decidere nella prossima settimana se ci sarà o meno una lista e a sostegno di quale candidato.
Dopo Perrone ci sarà però una cosiddetta “testa di lista”, che raccoglierà tutte le anime della sinistra in città, che sono più di quelle di Sinistra Italiana; un progetto su cui si stanno ritrovando gli ex Pd, come Fassina, D’Attorre e Cofferati, e Sel.
Rifondazione Comunista avrà un suo candidato (Fabio Alberti, tra i fondatori di Un ponte per, già portavoce della Federazione della sinistra), e anche l’area della fu lista Tsipras potrà puntare sul nome di Sandro Medici, giornalista, già presidente di municipio, al Tuscolano, e candidato sindaco per la sinistra nel 2013, alternativo a Marino: prese il 2,2 per cento, con 26.825. Ricandidati saranno gli uscenti Gianluca Peciola e Gemma Azuni. Sfumata l’operazione Massimo Bray, invece, restando nel campo della sinistra, è ancora incerta la collocazione del partito di Pippo Civati, Possibile, che deve decidere nella prossima settimana se ci sarà o meno una lista e a sostegno di quale candidato.
A sostegno di Giachetti, invece, oltre ai Verdi e all’Italia dei Valori, ci saranno poi i Radicali, che pure dicono ancora non scontato il sostegno al candidato. Giachetti dovrebbe accettare però i loro 12 punti perché tutto sommato nelle sue corde: dalla messa a bando di «tutti» i servizi pubblici, a cominciare dal trasporto oggi affidato all’indebitata Atac, al superamento dei campi nomadi investendo le risorse in un piano di inclusione abitativa. Sono tutti dossier su cui ha negli ultimi tre anni lavorato Riccardo Magi, presidente di Radicali Italiani e già consigliere comunale, che sarà capolista.
Senza aprire il capitolo municipi, sul tema bisogna però segnalare che Enzo Foschi, candidato presidente del Pd nel rosso municipio di Garbatella, ha annunciato di voler rinunciare alla corsa. Foschi, infatti, è ancora indagato per alcune assunzioni fatte al gruppo regionale di cui era membro, da consigliere: «Sarei candidabile sia per la legge dello Stato italiano sia per il codice etico del Pd», scrive su Facebook, «ma sono assolutamente consapevole che in questo momento con uno scontro politico fatto solo di sensazionalismo questa situazione sarebbe ovviamente strumentalizzata e enfatizzata».
Spostandoci nel centrodestra, troviamo tutti i giochi ancora aperti, salvo Salvini con Pivetti, anche perché si deve ancora capire chi saranno effettivamente i candidati sindaco, con il ritiro di Bertolaso dato in questi giorni come molto probabile in favore di Giorgia Meloni.
Tra le poche certezze c’è però che con Alfio Marchini stanno i fratelli Zappacosta, soprattutto Luca, già super fan, ora deluso, di Silvio Berlusconi. Non è detto che sarà direttamente candidato, ma è già in piena campagna elettorale, facendosi vedere soprattutto ai Parioli. Di giovane in lista Marchini avrà sicuramente, invece, Beatrice Scibetta, 26 anni già candidata alle scorse elezioni. Capolista sarà l’uscente Alessandro Onorato.
Tra le poche certezze c’è però che con Alfio Marchini stanno i fratelli Zappacosta, soprattutto Luca, già super fan, ora deluso, di Silvio Berlusconi. Non è detto che sarà direttamente candidato, ma è già in piena campagna elettorale, facendosi vedere soprattutto ai Parioli. Di giovane in lista Marchini avrà sicuramente, invece, Beatrice Scibetta, 26 anni già candidata alle scorse elezioni. Capolista sarà l’uscente Alessandro Onorato.