Scuola, l'educazione sessuale si potrà insegnare soltanto con il consenso dei genitori: la nuova proposta di Valditara

Insieme alla misura, discussa in Cdm, al vaglio anche l'ipotesi dell'arresto in flagranza per i genitori degli alunni che alzano le mani contro i docenti. Il ministro dell'Istruzione: "Un insegnante, un educatore, non si tocca"

Per tenere dei corsi scolastici sulla sessualità, serve il via libera dai genitori. A dirlo è il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, che ha portato la proposta al Consiglio dei ministri di oggi, 30 aprile. "L'articolo 30 della Costituzione stabilisce che spetta ai genitori il diritto-dovere di formare i figli. Per l'ampliamento dell'offerta formativa sulla sessualità serve un consenso preventivo scritto dei genitori facendo sapere quale è il materiale didattico, le finalità e le modalità di svolgimento delle attività prodotte. Le scuole devono fornire una attività formativa alternativa se i genitori negano il consenso. I soggetti erogatori devono avere requisiti di professionalità scientifica e accademica. Per le elementari i temi della sessualità sono solo quelli contenuti nei programmi nazionali". Al termine del Cdm, Valditara ha poi aggiunto: "Noi, agendo all'insegna del valore della trasparenza, intendiamo rafforzare l'alleanza tra la scuola e le famiglie come abbiamo fatto con la circolare sui compiti a casa". 

 

Durante la conferenza stampa, il ministro ha poi parlato dei rischi per il personale scolastico, "il più colpito dalle aggressioni dopo quello sanitario, tra tutto il personale della Pubblica amministrazione". Motivo per cui è al vaglio l'ipotesi dell'arresto in flagranza per i genitori degli alunni che picchiano i docenti (misura non estesa ai minori):  "L'aumento è stato impressionante soprattutto da parte dei genitori, fino al 2022-23 erano gli studenti ad aggredire, ora sono aumentati i genitori che picchiano i docenti", ha commentato il ministro. Per questo "è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza di reato nelle ipotesi di lesioni personali a carico di docenti e dirigenti scolastici. Inoltre c'è un aggravio di pene per lesioni al personale scolastico: si passa per le lesioni lievi da 6 mesi a 3 anni attuali a 2 a 5 anni di reclusione. Un insegnante, un educatore, non si tocca".

 

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