Capofila del progetto è la Francia, con l’appoggio di von der Leyen. L’Italia resta ai margini, delusione per il governo Meloni

Scegli l'Europa per la scienza. Il nome della conferenza che ieri - 5 maggio - si è tenuta alla Sorbona di Parigi, Choose Europe for Science, parla da sé. Ursula von der Leyen ed Emmanuel Macron hanno proposto di aprire le porte della Francia e, più in generale, dell'Europa agli scienziati, ai ricercatori stranieri, in particolare a quelli statunitensi in fuga delle loro università, minacciate dai tagli federali imposti da Donald Trump. All'evento, dove si sono riuniti i rappresentanti delle università europee e commissari europei, oltre ai ministri competenti, l'Italia è stata rappresentata dall'ambasciatrice a Parigi, Emanuela D'Alessandro, in coordinamento con il ministero dell'Università guidato da Anna Maria Bernini

 

Durante la conferenza, Macron ha annunciato che l'Eliseo investirà 100 milioni di euro in più per i ricercatori stranieri in Francia. Stando a quanto si apprende, Parigi sarebbe particolarmente interessata ad attrarre scienziati che si occupano di salute - in particolare di malattie infettive -, di ricerca sul clima e di intelligenza artificiale. Il presidente francese ha biasimato tutti "i diktat che consistono nell'affermare che un governo" può vietare "di ricercare questo o quello". Il riferimento sembrerebbe all'attuale amministrazione statunitense, che dal suo insediamento sembra aver intrapreso una battaglia contro l'istruzione: "Nessuno può pensare che questa grandissima democrazia mondiale, il cui modello economico si basa così solidamente sulla scienza libera, farà un errore del genere", ha aggiunto Macron. E lo ha detto in una sede che non è stata scelta a caso: la Sorbona, l'università più rinomata della Francia e simbolo dell’umanesimo, ha affrontato il tema  della difesa della libertà accademica e ha ospitato un appello collettivo per difenderla e sostenerla. 

 

Sullo stesso binario, anche la presidente della Commissione europea: "Proporremo un nuovo pacchetto di 500 milioni di euro per 2025-2027 per fare dell'Europa un polo di attrazione per i ricercatori. Ciò contribuirà a sostenere i più brillanti ricercatori e scienziati provenienti dall'Europa e da tutto il mondo. Intendiamo creare una nuova "super sovvenzione" della durata di 7 anni nell'ambito del Consiglio Europeo della Ricerca per offrire una prospettiva a lungo termine ai migliori", ha dichiarato von der Leyen. "La priorità è che la scienza in Europa sia aperta e libera". L'obiettivo è ambizioso: "A medio e lungo termine, insieme ai nostri Stati membri, vogliamo raggiungere l’obiettivo del 3% del Pil per gli investimenti in ricerca e sviluppo entro il 2030" ha proseguito la presidente della Commissione. Che non ha mancato di far trasparire una certa delusione nei confronti del recente operato della Casa Bianca: "Sfortunatamente il ruolo della scienza nel mondo odierno è messo in discussione. Che gigantesco errore di valutazione". 

 

La presidente dell'esecutivo comunitario non sembra non voler intervenire soltanto in campo economico: "Presenteremo una prima legge europea sull'innovazione e una strategia per le startup, per eliminare le barriere normative e di altro tipo, e per facilitare l'accesso al capitale di rischio per le startup. Dobbiamo rendere più facile e attraente venire in Europa per fare ricerca. Metteremo meglio in contatto i ricercatori con gli istituti di ricerca. Accelereremo il processo di ingresso sul sito e di permanenza in Europa". Von der Leyen ha poi sottolineato che l'Europa ha fatto la sua scelta, ovvero quella di "iniziare una nuova era di invenzione e ingegno".  

 

"Abbiamo scelto di mettere la ricerca e l'innovazione, la scienza e la tecnologia, al centro della nostra economia. Abbiamo scelto di essere il continente in cui le università sono i pilastri delle nostre società e del nostro stile di vita. Abbiamo scelto di essere il continente in cui l'innovazione è al servizio dell'umanità - ha continuato von der Leyen -. Dove il talento globale viene accolto. Perché, come dimostra la storia della Sorbona e delle nostre eccellenti università, il progresso prospera su libertà, apertura e collaborazione. Il nostro messaggio è chiaro: Scegli la scienza. Scegliete l'Europa". 

 

L'Italia, invece, non sembra aver accolto di buon grado l'iniziativa dei due leader. Fonti diplomatiche italiane avevano fatto trapelare il loro disappunto per quest’iniziativa, considerata troppo centrata sulla Francia. "Consideriamo il Consiglio competitività e ricerca del 23 maggio il formato più adatto per un confronto efficace tra Stati membri", ha precisato la rappresentanza italiana a Parigi.

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