Quella che dovrebbe essere la commemorazione di Sergio Ramelli, un ragazzo di destra ucciso il 29 aprile di 50 anni fa da militanti di estrema sinistra, si trasforma ogni volta in un ritrovo per il neofascismo italiano. Un corteo di circa due mila persone ha marciato per le strade di Milano. Poi i rigurgiti nostalgici, con il rito del “presente” accompagnato da centinaia di braccia tese. Qualcuno, da un balcone, ha interrotto quel momento lugubre riproducendo a tutto volume le note di "Bella ciao". Ed è stato come contrapporre la forza di un papavero, "il fiore del partigiano", a un'idea reazionaria di violenza.