Il mercato delle supercar elettriche non decolla. E maserati, Lamborghini, Jaguar annullano o rimandano i progetti green

Auto elettrica fatti più in là. La regola non vale per tutte ma sicuramente per le più lussuose, costose e super sportive. Regola numero uno: rimandare. In qualche caso annullare. Come appena accaduto con la Maserati MC20 Folgore, progetto cancellato dalla casa del Tridente, dopo qualche studio di mercato e considerazione sui bilanci. Risultato? «I clienti delle supersportive sono interessati unicamente alle versioni a benzina e non ancora pronti al passaggio all’elettrico».

 

C’è poco da scherzare con considerazioni del genere. Sarà davvero così, si chiederanno in molti? La risposta arriva dallo scenario che si sta delineando sui principali costruttori di auto per quasi milionari. Cominciamo dalla Lamborghini, marchio che viaggia a vele spiegate con vendite e bilanci record ma quando si parla di elettrica pura sa fare bene i suoi conti. E infatti, non abbandona il progetto della sua supercar a batteria ma lo rinvia semplicemente al 2029, non proprio dietro l’angolo. Sarà quello l’anno in cui vedrà finalmente la luce la versione definitiva della concept car Lanzador, primo modello full electric della casa del Toro, inizialmente previsto per il 2028. Il motivo che è più o meno quello a cui sono arrivati i colleghi della Maserati lo spiega il grande capo Stephan Winkelmann: «I tempi non sono ancora maturi e il mercato non è pronto».

 

Ne sa qualcosa la croata Rimac che non è riuscita a vendere nemmeno le 150 unità previste della hypercar Nevera da 1888 Cv, una delle auto più sofisticate e potenti del mondo. Il giovane fondatore Mate Rimac, classe 1988, spiega così il clamoroso flop: «Pensavamo che le auto elettriche sarebbero diventate di moda in pochi anni: le auto migliori o con le prestazioni più elevate. Notiamo invece che i clienti nella fascia più alta del mercato vogliono differenziarsi e hanno sempre più desiderio di tecnologia analogica e sistemi propulsivi termici».

 

Insomma, se già tre indizi fanno una prova, ecco aggiungersi alla lista anche la Bentley. La casa di Crewe, che l’anno scorso ha fatto slittare dal 2030 al 2035 l’obiettivo del full electric, ha rinviato al 2027 il lancio della Luxury Urban Suv primo modello a batteria il cui debutto era previsto proprio quest’anno. «Meglio proseguire con le nuove varianti ibride plug-in di Continental GT e Flying Spur», sostiene il presidente Frank -Steffen Walliser.

 

Insomma, la conferma che è il mercato a decidere dove andrà l’auto e non i regolamenti imposti. E che soprattutto “ci vuole il tempo che ci vuole” per una radicale rivoluzione della mobilità.

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