La sfida tra Stati Uniti e Cina ai Saloni dell'auto

Da New York a Shanghai, due grandi rassegne internazionali per mostrare lo stato dell’arte dell’industria automotive in una fase di grande incertezza. Ecco le novità

Dalla guerra dei dazi alla sfida dei saloni dell’auto. La sfida Usa-Cina continua. Da una parte New York (16-27 aprile) e dall’altra Shanghai (23 aprile-2 maggio). Due expo automotive (merce rara in questo periodo) pronte a mettere in passerella i prossimi modelli, i concept del futuro e lo stato dell’arte della produzione automobilistica.

A New York l’edizione numero 125

Cominciamo dalla rassegna americana, il NYIAS (New York International Auto Show) che compie 125 anni. La prima edizione del 4 novembre 1900 al Madison Square Garden che venne visitata da 48 mila persone altro non era che un’evoluzione della fiera delle biciclette, visto che in quegli anni l’automobile era ancora un giocattolo per ricchi (cosa che rischia di ridiventare anche adesso…). Oggi, l’edizione numero 125 del salone di New York che si svolge al Jacob K. Javits Convention Center (costruito nel 1986) promette di essere un grande evento per le novità attese, per gli espositori presenti (22 Case costruttrici tra cui Stellantis con Alfa, Chrysler, Dodge, Jeep, Fiat, Maserati e Ram) ma soprattutto per il momento in cui svolge, una fase particolarmente incerta per il settore a causa dei dazi imposti dall'amministrazione Trump. 

I modelli in scena

Tanti i nuovi modelli che saranno sugli stand: dalla nuova Audi RS 6 Avant GT al maxi Suv Palisade, firmato Hyundai; dall’elettrica Kia EV4 alla Maserati MC20 GT2. La Suburu, invece mostrerà per la prima volta la nuova generazione della Outback. Dall’altra parte del globo, appena qualche giorno dopo (dal 25 aprile al 2 maggio) si apre la 21° edizione del Salone di Shanghai su una superficie di 300 mila mq presso il National Exhibition and Convention Center. Qui, nella più grande megalopoli della Cina (24,87 milioni di abitanti) gli organizzatori chiariscono subito l’importanza dell’evento che “concentrandosi sull'innovazione scientifica e tecnologica, cerca di migliorare la collaborazione nella catena di fornitura e la cooperazione reciproca, guidando una nuova era di sviluppo nell'industria automobilistica globale». Una sorta di manifesto strategico-industriale che vede appunto al centro dello scenario del momento i dazi Usa e l’offensiva cinese nei confronti dell'Europa. 

Gli stand di Shanghai

Dunque, proprio a Shanghai, i costruttori locali - di cui due terzi completamente cinesi e un terzo frutto di joint-venture con altre case – mostreranno il meglio della produzione insieme a modelli pronti per l’esportazione. Il Gruppo Volkswagen, invece, darà il via ad una grande offensiva chiamata “In Cina per la Cina” che prevede oltre 20 nuovi veicoli elettrici o elettrificati entro il 2027 e 30 completamente elettrici entro il 2030. A Shanghai mostreranno tre concept car: una berlina elettrica Faw-Volkswagen, un Suv del segmento D con autonomia estesa grazie alla tecnologia range-extender (Erev) di Saic Volkswagen e un Suv completamente elettrico di Volkswagen Anhui. Tutte e tre le concept car incarnano il nuovo Dna cinese del marchio tedesco, sia in termini di tecnologia e design, sia in relazione ai tempi di sviluppo, che sono stati ridotti di oltre il 30%. 

La strategia Volkswagen

“Il nostro obiettivo è quello di rimanere la casa automobilistica leader a livello internazionale in Cina, anche nell'era dei veicoli intelligenti e connessi - ha sottolineato Thomas Schäfer, ceo del marchio Volkswagen - Abbiamo tutto ciò che serve per avere successo: tempi di sviluppo più brevi, partner forti, sviluppo locale, produzione e infrastrutture sofisticate, nonché i prodotti e le innovazioni giuste per i nostri clienti cinesi. Questo è esattamente ciò che dimostreremo con le nostre concept car a Shanghai”. La sfida è aperta.

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