Mobilità
15 settembre, 2025La Commissione europea lancia il progetto E-Car, annunciando di voler “creare una nuova categoria normativa dedicata alle auto piccole”
La Commissione europea lancia il progetto E-Car. È questa l'unica vera proposta. Di che di tratta? Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha infatti annunciato di voler “creare una nuova categoria normativa dedicata alle auto piccole”, dal prezzo contenuto ed elettrificate: una classe che “dovrà poi riflettersi negli standard sulle emissioni di CO”.
Tutto qui. Sul resto, ovvero su tempi e modalità della transizione energetica che dal 2035 vieta i motori a combustione, quello che interessa davvero ai costruttori e ai consumatori, nessun impegno preciso ma solo parole di apertura ad eventuali altre tecnologie.
Quando De Meo lanciò la stessa proposta
Tornando al progetto E-Car, chiamato “Small Affordable Cars” che mira a promuovere lo sviluppo piccoli veicoli elettrici, interamente progettati e realizzati in Europa, non è certo una novità assoluta. Un’analoga proposta era stata avanzata molti mesi fa da Luca De Meo (allora ceo di Renault) e da Stellantis. E prima ancora proprio dal governo italiano attraverso uno studio del ministero del Tesoro che auspicava anche in Europa l’utilizzo di vetture dalle stesse caratteristiche delle Kei-car giapponesi: lunghe al massimo 3,4 metri e larghe 1,8, elettrificate ed economicamente accessibili (i prezzi oscillano tra l’equivalente di 6.500 a un massimo di 9.500 euro.
“La diffusione di queste autovetture”, si legge nel documento diffuso a suo tempo dal ministero, “potrebbe essere favorita attraverso piani di incentivi all’acquisto o introducendo vantaggi di varia natura nell’impiego in città (ricariche e parcheggi gratuiti o a prezzo calmierato, azzeramento della tassa di possesso, maggior accessibilità nelle zone a traffico limitato)”.
La scomparsa delle cutycar
Un po’ poco, in effetti. Basterà a spianare la strada lunghissima e tortuosa della transizione energetica? Molto difficile. Visto tra l’altro che proprio le vere citycar stanno scomparendo dai listini dei grandi gruppi automobilistici a causa soprattutto di modesta convenienza produttiva e quindi ricavi ridotti al minimo. Ultima, in ordine di tempo, ad abbandonare il mercato è stata la Smart (di cui è stato annunciato il ritorno nei prossimi due, anche se non proprio con le caratteristiche di auto per tutte le tasche).
I modelli rimasti in vendita
Così ora, i modelli rimasti si contano sulle dita di una mano (Fiat Panda e 500, Kia Picanto e Hyundai i10, Toyota Aygo X e qualche cinese) mentre le vendite continuano a scendere a doppia cifra (-17,7 per cento nei primi otto mesi di quest’anno). La sensazione è che ancora una volta l’Unione europea stia andando controcorrente rispetto al mercato.
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