Adesso i fondamentalisti dell'Isis hanno anche gli aerei da caccia. Con un corredo di radar d'ultima generazione e missili sofisticati. La conquista della base siriana di Taqba ha regalato al Califfato un bottino senza precedenti. Prima della ritirata le truppe di Damasco hanno portato via il possibile, facendo decollare i jet funzionanti. Ma nelle mani dei miliziani islamici è rimasto comunque un arsenale di grande potenza. I conquistatori hanno trovato negli hangar due Mig-21, fermi per la manutenzione. Velivoli supersonici, robusti e non troppo difficili da rimettere in condizioni di volo: sono i caccia più diffusi nel mondo arabo, protagonisti di tutti i conflitti dalla guerra dei Sei giorni in poi. Nell'aeroporto c'è una massa di ricambi e pezzi che possono venire utilizzati per renderli efficienti. Resta da capire se l'Isis troverà i tecnici in grado di farli funzionare.
Le defezioni nell'aeronautica siriana sono state scarse. Da sempre l'aviazione è il pilastro della dittatura, che ha fornito i quadri per i pretoriani della famiglia Assad e ha gestito uno dei servizi segreti più abili del Medio Oriente, che in passato aveva ingaggiato e protetto il super-terrorista Carlos. Ben diversa la situazione in Iraq, dove la casta militare sunnita che sosteneva Saddam Hussein sembra avere trovato un accordo con l'Isis: dopo l'occupazione statunitense soldati e ufficiali sono stati licenziati in blocco, alimentando la resistenza prima contro gli americani, poi contro i movimenti sciiti che dominano il governo di Bagdad. E tra i reduci di Saddam Hussein ci sono centinaia di tecnici esperti nelle riparazioni dei Mig-21.
Nelle basi conquistate in Siria le avanguardie del Califfato hanno trovato un arsenale da brivido, subito messo in mostra sui social network. Ci sono almeno 24 cannoni contraerei da 57 millimetri, devastanti anche nei combattimenti urbani. E decine di missili aria-aria R-3S di fabbricazione russa: armi che possono venire usate come razzi a lunga gittata contro le postazioni nemiche. Sono considerati poco devastanti, perché hanno una testata con pochi chili di esplosivo, ma lanciati da camion possono arrivare fino a venti chilometri di distanza. In Libia i miliziani islamici stanno già impiegando ordigni simili nella battaglia di Tripoli: sono riusciti a utilizzare i più potenti missili Kh-29 con una carica di 320 chili di esplosivo in grado di spezzare una nave o un ponte, sparandoli da batterie costruite su motrici Iveco.
[[ge:espresso:plus:articoli:1.177332:article:https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2014/08/20/news/chi-e-al-baghdadi-1.177332]]Stando alle foto, a Tabqa l'Isis ha trovato anche radar moderni di sorveglianza aerea, come uno JY-27 di progettazione cinese, due PRV-13, un P-14 e un P-35. In teoria, potrebbero offrire al Califfato la possibilità di avvistare le squadriglie di Damasco e forse i droni statunitensi. Ma sembra molto difficile che riescano a trovare personale in grado di renderli operativi. Invece avrebbero già schierato almeno uno dei missili terra-aria portatili Igla, considerato tra i più validi al mondo, catturato in un'altra base siriana. La resistenza è riuscita a risolvere alcuni problemi tecnici per utilizzare al fronte le armi antiaeree portatili meno avanzate, ma comunque efficacissime contro velivoli a bassa quota, costruendo in piccole officine le batterie elettriche per alimentarle: le istruzioni per la fabbricazione sono state fatte girare su Internet, in modo che tutti possano seguire il metodo.
Tra le prede del Califfato però quella che preoccupa di più gli analisti occidentali sono i 52 obici da 155 millimetri nuovi di zecca catturati a Mosul. Sono cannoni moderni, forniti dagli americani all'esercito di Bagdad e finiti intatti con una larga riserva di munizioni nelle mani dei fondamentalisti, che ne hanno fatti sfilare alcuni nelle strade della città. Possono essere trasferiti ovunque, agganciandoli a un camion, e possono sparare fino a quattro colpi al minuto a una distanza di 18 chilometri. Finora non risultano essere stati utilizzati negli scontri in Kurdistan, ma c'è il timore che possano essere impiegati nella prossima offensiva. E nonostante le ricerche condotte dai droni, gli stormi statunitensi non sono ancora riusciti a scoprire dove siano stati nascosti.
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26 agosto, 2014Radar, missili, cannoni contraerei. E ora anche due Mig. Sono l'ultima preda di un arsenale, conquistato dai fondamentalisti sul campo, che diventa sempre più sofisticato. A servizio dei guerriglieri di al-Baghdadi
Il Califfato vola a bordo dei caccia
L'arsenale dell'Is è sempre più hi-tech
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