In un Paese oggi a guida conservatrice, dove l'omosessualità è un reato punito con multe e con la detenzione in carcere, Madhu Kinnar segna una svolta. E' diventata la sindaca trans di Raigarh, vicino al confine con il Bangladesh
Nuovo passo avanti per la comunità mondiale dei transgender: l'India ha eletto per la prima volta una sindaca trans. Si chiama
Madhu Kinnar, ha 35 anni, e sarà prima cittadina di
Raigarh, città vicina al confine con il Bangladesh, la cui popolazione è in maggioranza di religione indù.
Una vittoria storica, se si pensa che in India i diritti Lgbt hanno vita difficile e che
l'omosessualità è ancora considerata un reato, punito con multe e con la detenzione in carcere. Una sentenza della Corte suprema, esattamente un anno fa, ha riaffermato questo principio, cancellando le conquiste di anni di battaglie civili. In un Paese che oggi è a guida conservatrice: il primo ministro
Narendra Modi, e il suo partito, il
BJP (Bharatiya Janata Party), di ispirazione indù, non brillano per spirito progressista, anche se nel corso dell'ultimo anno hanno mostrato qualche spiraglio di apertura.
Dall'altro lato, però, proprio le persone transgender indiane, lo scorso aprile hanno conquistato un diritto importante:
la possibilità di registrarsi con un terzo genere nei documenti, oltre a quello maschile e femminile. In particolare, è una battaglia storica della minoranza transessuale e intersex degli Hijra, esistente in Asia da secoli, che aveva già ottenuto la stessa innovazione legislativa in Nepal, Pakistan e Bangladesh.
Madhu Kinnar, il cui nome da uomo era Naresh Chauhan, ha vinto presentandosi da indipendente, sbaragliando sia il candidato del BJP, che aveva governato la città nell'ultimo mandato, che quello del partito di opposizione, l'INC (Indian National Congress, social-democratico). Proprio l'INC ha cercato di sminuire l'importanza del risultato: “Questa elezione non è tanto una vittoria di Madhu Kinnar, quanto piuttosto la sconfitta del partito di Modi, travolto dai casi di corruzione”.
Ma la nuova sindaca transgender non sembra preoccuparsi degli attacchi degli avversari: “Ho vinto investendo un piccolo budget – ha detto – grazie al supporto della gente”. Madhu non aveva un lavoro regolare, si guadagnava da vivere cantando e ballando sui treni. “Tante persone hanno dimostrato di avere fiducia in me – ha spiegato – Questa vittoria è il segno del loro amore e benedizione. Ce la metterò tutta per realizzare i loro sogni”.