Teheran e le grandi potenze mondiali hanno trovato un compromesso: il governo iraniano ridurrà il suo programma nucleare in cambio dell'abolizione delle sanzioni che lo colpivano. Critiche da Israele

L'accordo tra Teheran e le grandi potenze mondiali è stato raggiunto. Dopo 17 giorni di ininterrotte negoziazioni a Vienna le delegazioni di Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Germania, Cina e Russia si sono accordate con quella iraniana: all'Iran verrà concessa una revoca delle sanzioni internazionali che lo colpivano in cambio di significative riduzioni della portata del suo programma nucleare. Qualora tali intese venissero violate, da una parte come dall'altra, verrebbe ripristinata la situazione precedente entro 65 giorni dalla violazione.

L'obiettivo delle grandi potenze mondiali era quello di impedire che la Repubblica Islamica si dotasse in futuro dell'arma atomica. Perché Teheran accettasse le richieste, però, era necessario offrire qualcosa in cambio.
Per questo motivo è stato raggiunto un compromesso sulla questione dell'embargo su armi convenzionali e missili balistici, basato su una revoca progressiva. L'Iran e le sei potenze mondiali hanno concordato di revocare parzialmente l'embargo, stabilendo che gli iraniani potranno continuare a fornire armi di difesa ai loro alleati nella regione, per combattere il terrorismo e l'estremismo.

Questa linea è stata fortemente voluta, oltre che dall'Iran, anche da Russia e Cina, tradizionali fornitori di armi al governo di Teheran, che in questo modo possono aumentare le proprie esportazioni. Il raggiungimento dell'accordo mette fine a 12 anni di tensioni diplomatiche e militari in medio oriente e potrebbe dare il via a una nuova era nelle relazioni tra l'Iran e l'Occidente. L'accordo si tramuterà infatti con tutta probabilità in una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

A opporsi, senza successo alle concessioni fatte a Teheran è stata la delegazione americana, tenendo in conto delle preoccupazioni dei propri alleati nella regione mediorientale. Il miglioramento delle relazioni tra Iran e Occidente infatti, potrebbe comportare il raffreddamento di quelle dei suoi nemici regionali, soprattutto di Israele, che si era opposto con tutte le sue forze al raggiungimento dell'intesa.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha definito l'accordo sul programma nucleare iraniano come “un errore di proporzioni storiche” ed ha attaccato ferocemente i firmatari. ll vice ministro degli Esteri israeliano Tzipi Hotovely ha fatto sapere che Israele “impiegherà ogni mezzo diplomatico per impedire la conferma dell'accordo. L'intesa è uno storico accordo di resa dell'Occidente all'asse del male guidato dall'Iran. Le sue implicazioni nell'immediato futuro sono molto gravi perchè l'Iran continuerà a diffondere la metastasi delle sue cellule terroristiche in tutte le direzioni, continuerà a infiammare il Medio Oriente e, quel che è ancora peggio, farà un gran passo per diventare uno stato sulla soglia del nucleare”. 

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