Il governo greco deve rispondere ai creditori presentando un nuovo piano, ma non esclude di potere ricevere aiuti dalla Russia. Che se arrivassero causebbero un disastro geostrategico perchè permetterebbero a un paese della Nato e dell’Unione Europea di essere salvato dal grande nemico dell'Occidente

Dopo la vittoria del "no" al referendum di domenica l'Europa corre ai ripari. Angela Merkel è volata a Parigi da Francois Hollande. Al termine dell'incontro i due hanno spiegato che tocca a Alexis Tsipras fare "proposte concrete". Ma hanno anche aggiunto che occorre tenere conto "di ciò che pensano gli altri 18 Paesi dell'Eurogruppo" (Die Welt). 

Nel frattempo Tsipras ha chiamato la Cancelliera tedesca, assicurandole che le presenterà un nuovo piano per cercare di arrivare a un accordo, ma soprattutto ha ricevuto una chiamata da Vladimir Putin. Il colloquio tra i due assume un rilievo particolare: molti indicano Mosca come la possibile fonte alternativa dei finanziamenti di cui la Grecia ha bisogno per non restare soffocata dai debiti. Il presidente russo ha infatti comunicato che il Cremlino osserva con interesse il complesso negoziato tra Atene e i suoi creditori, tanto che ha inserito la situazione greca tra gli argomenti da esaminare al prossimo vertice dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) in programma questa settimana nella città russa di Ufa (Kathimerini).

Per entrare nel Brics, però, lo stato deve avere un'economia in rapida crescita, cosa che la Grecia oggi non ha. Per questo Putin e il portavoce del Cremlino Dimitry Peskov hanno smentito di avere parlato con i vertici del Fondo Monetario Internazionale della possibilità che Mosca finanzi Atene (Russia Today).

Ciò nonostante il governo russo si è detta più volte pronto ad investire ed aiutare finanziariamente il paese balcanico, cooperando con il suo nuovo Ministro delle finanze Euclid Tsakalotos, che ha preso il posto di Yanis Varoufakis. Definito come “il cervello delle politiche di Tsipras” ha studiato nel Regno Unito ed è membro di Syriza da oltre dieci anni. Una scelta gradita dai partner europei anche se le posizioni di Tsakalatos non sembrano essere molto diverse da quelle del suo predecessore (Telegraph). 

La Grecia ha una serie di motivi per cercare ravvicinamento con la Russia. E' quanto scrive l’analista canadese Lawrence Solomon sulle pagine del canadese Financial Post. Secondo lui l'eventuale uscita della Grecia dall'eurozona favorirebbe il ravvicinamento del paese con la Russia e a frenerebbe l'espansione della Nato verso Oriente. Solomon fa ricordare che dopo la vittoria del partito Syriza, il primo a incontrare il nuovo primo ministro, Alexis Tsipras, è stato proprio l'ambasciatore della Russia.

Inoltre, secondo il sondaggio svolto da Pew Research, la maggior parte dei cittadini greci (60%) giudica la Russia positivamente ed è ostile nei confronti dell'Ue, le cui condizioni hanno gettato il paese nella recessione. Secondo l'analista, l'uscita della Grecia dall'eurozona potrebbe ben presto essere seguita dalla sua uscita dall'Unione Europea. In questo caso il paese avrà bisogno anche di protezione militare, in particolare nei confronti della Turchia, per cui la Russia potrebbe dislocare in Grecia delle basi militari (Financial Post).

L'Unione Europea ha approvato il Pacchetto di Sostegno all'Ucraina, per contribuire a stabilizzarne la situazione economica e finanziaria, favorire le riforme politiche ed economiche e sostenere lo sviluppo. La combinazione di queste misure consiste in un sostegno complessivo di almeno 11 miliardi di euro provenienti dal bilancio dell’Ue e dalle istituzioni finanziarie internazionali con sede nell’Unione, in aggiunta ai consistenti finanziamenti attualmente erogati dal FMI e dalla Banca mondiale. Sul fronte euroscettico in molti hanno protestato, sostenendo che nella situazione odierna tali aiuti sarebbero potuti essere erogati alla Grecia.

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