Senza esperienza e destinati a fallire: così all'estero guardano all'alleanza Salvini-Di Maio

Le opinioni dei principali giornali internazionali sulle ipotesi di governo in Italia. Dallo scetticismo sulle capacità dei leader di Lega e 5 Stelle di realizzare le promesse elettorali ai dubbi su nuove elezioni in tempi brevi

L'Italia aspetta da due mesi la nascita del nuovo governo e lo stesso fanno gli osservatori internazionali, che attendono di conoscere se la vittoria dei “partiti anti-sistema”, come sono stati ormai ribattezzati Lega e Movimento 5 Stelle, si concretizzerà o se invece si dovrà tornare a nuove elezioni.

Nei giorni scorsi il quotidiano spagnolo El Pais titolava «Paralisi italiana», slogan semplice ma efficace per riassumere la situazione. Nell'editoriale si sottolineano le parole del presidente Mattarella, che alla fine dell'ultimo giro di consultazioni ha ricordato come nessuna legislatura, in passato, sia finita senza neanche un tentativo di formazione di governo. «Ha ragione – scrivono da Madrid –, solo tra il 1946 e il 1992 l'Italia ha avuto 33 governi. E già allora abbondavano le coalizioni, perché il parlamentarismo italiano ha sempre favorito le alleanze tra forze politiche diverse».
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Una frase profetica, visti gli sviluppi delle ultime ore, con un possibile patto tra Lega e Movimento 5 Stelle che è tornato di strettissima attualità. «I partiti populisti italiani sul punto di trovare un accordo per governare», scrive senza particolare entusiasmo per tale prospettiva James Politi, direttore della redazione di Roma del Financial Times, che si domanda se questa alleanza sia «un mix tra Syriza e Fidesz».

Negli Stati Uniti, il Washington Post si interroga sulla reale tenuta di un patto tra Salvini e Di Maio. Il quotidiano della capitale federale americana chiede un parere a riguardo a Wolfango Piccoli, co-fondatore della società di consulenza politica Teneo Intelligence. Secca la risposta: «La vita di questo governo sarà breve. La mancanza di familiarità e di esperienza di governo – sottolinea l'analista – limiteranno la capacità del nuovo esecutivo di portare avanti le promesse più bizzarre fatte in campagna elettorale».
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Chi sembra invece mantenere un certo appeal, almeno in termini di notizie dedicate, è Silvio Berlusconi. Per il francese Le Monde l'ex cavaliere resta «l'ostacolo da superare» prima che il patto Salvini-Di Maio posso venire siglato. Dall'Inghilterra il Guardian rincara la dose e sentenzia, un po' a sorpresa, che la decisione di Berlusconi di non porre il proprio veto a un esecutivo Lega-5 Stelle «potrebbe porre fine alla trentennale carriera del leader di Forza Italia».


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