Dopo l’annuncio della coscrizione parziale, migliaia di cittadini cercano di scappare. E sono disposti a pagare qualunque cifra pur di non essere arruolati. Mente si moltiplicano le proteste

La Chiesa ortodossa russa come gli islamisti dell'Isis. Il patriarca Kirill, sostenitore feroce della politica imperialista del presidente russo Vladimir Putin, chiede in Chiesa ai giovani e meno giovani uomini russi di immolarsi per la Patria, «la via diretta per stare con Dio».

 

Ma decine di migliaia di russi preferiscono restare sull'umile suolo terreno e hanno preso a fuggire a frotte dalla madrepatria.

 

Dopo l'annuncio della coscrizione obbligatoria di almeno 300mila uomini per sostituire i 70mila soldati russi caduti durante la guerra contro l'Ucraina, migliaia di uomini tra i 18 e i 65 anni hanno fatto i bagagli. Si sono riversati negli aeroporti, su qualunque volo di sola andata li allontanasse dalla prospettiva di una morte probabile. Di voli verso Istanbul in Turchia e Yerevan in Armenia, Paesi che non richiedono un visto e che non applicano le sanzioni europee che impediscono ai russi di volare negli stati dell'Unione, non ce ne sono più in vendita questa settimana. E anche quelli per Tiblisi, capitale della Georgia, oramai sono introvabili nonostante i prezzi folli: hanno superato i 5mila euro, cinque volte il salario medio. In alcuni casi sono stati sfiorati perfino i 9mila come per un biglietto della compagnia aerea Emirates da Mosca a Belgrado, in Serbia.

La destinazione più gettonata è ancora la Turchia, che nel 2022 ha rappresentato il 25 per cento di tutti i voli russi. I posti sulla low cost Pegasus da Mosca a Ankara, capitale della Turchia, sono esauriti fino alla fine di settembre nonostante il prezzo abbia raggiunto i 2.000 euro.

 

Chi non ha avuto la prontezza o i mezzi di precipitarsi in aeroporto è ancora in fila ai check-point con la Finlandia, unico confine europeo aperto ai russi, per cercare di sfuggire alla chiamata alle armi. Ieri si registravano file chilometriche di auto in attesa di uscire.

 

Ma non è facile lasciare il Paese in aereo, in bus, in treno o in auto perché, resosi conto dell'esodo, Putin ha impedito a tutti gli uomini maggiorenni, di qualunque regione del Paese, di lasciare la Russia. E i suoi funzionari militari sono già in giro a bussare porta per porta per caricare sui bus tutti coloro che hanno almeno fatto il militare per poi sottoporli a un addestramento di due settimane prima dell'invio in Ucraina.

 

La resistenza della popolazione è tanta. E infatti la Germania ieri ha fatto sapere di volere ospitare tutti qui russi che sono in fuga dalla guerra di Putin. In pochi sono disposti ad essere usati come carne da cannone. Eppure, soprattutto nei villaggi più remoti, non hanno scelta. Così sui social media si moltiplicano i video di padri che salutano le figlie tra le lacrime o di donne disperate che annunciano di avere perso non solo il futuro ma anche il presente a causa di questa guerra.

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Nelle strade di decine di città si sono moltiplicate le proteste, con ragazzi che chiedono a Putin di andare lui stesso a combattere la sua guerra in trincea. Ma i manifestanti sono portati velocemente via dalla polizia e rischiano 15 anni di carcere.

 

Secondo molti analisti la coscrizione è parziale solo in teoria e lascia la porta aperta alla chiamata di tutti gli uomini abili del Paese: «Non esistono parametri di questa "parzialità" né geografici né di altro genere», ha detto al Financial Times l'analista politica Ekaterina Schulmann: «Con l'eccezione dei lavoratori del complesso militare e industriale, chiunque può essere inviato al fronte».