Lo scontro tra governo locale e istituzioni federali sul tema dell'immigrazione, immediatamente cavalcato da Donald Trump per scatenare la base repubblicana, crea l'ennesimo fronte di conflitto nel Paese. Che si avvicina alle Presidenziali in uno Stato di tensione crescente

Tentavano di attraversare illegalmente il confine che separa il Messico dagli Stati Uniti come 9.500 persone ogni giorno, secondo i dati del governo statunitense relativi a dicembre 2023. Invece sono annegati nel Rio Grande. Vicino all’ingresso dello Shelby Park, nel comune Eagle Pass, in Texas. Secondo il dipartimento per la Sicurezza nazionale, gli agenti federali di frontiera sarebbero stati avvisati dalle autorità messicane della presenza di alcune persone in difficoltà durante l’attraversamento del fiume, ma non sarebbero riusciti a intervenire perché «fisicamente bloccati» dalla Guardia Nazionale locale. Secondo il governatore texano Greg Abbott, invece, la polizia di frontiera avrebbe chiesto di intervenire quando i migranti erano già annegati.

 

Così anche le circostanze che hanno portato alla morte di una donna e due bambini nella notte tra il 12 e il 13 gennaio scorsi sono rimaste schiacciate nello scontro che da tempo va avanti tra il governo federale degli Stati Uniti a quello locale del Texas per la gestione dei flussi migratori. Una contrapposizione che, però, è diventata una vera e propria crisi politica di rilevanza internazionale da quando il governo del Texas ha deciso di contestare la sentenza della Corte suprema statunitense che lo scorso 22 gennaio ha ordinato al repubblicano Abbott di lasciar entrare gli agenti della polizia di frontiera nell’area dello Shelby Park. Al fine di «tagliare o rimuovere» il filo spinato che delimita il parco. Il Procuratore generale del Texas Ken Paxton ha risposto che l’area controllata dalla Guardia Nazionale è di proprietà del Comune di Eagle Pass, non è una zona federale. E che quindi non ci sarebbero motivi per i ritirare i soldati. Mentre Abbott ha promesso di aggiungere altro filo spinato per fermare quella che definisce «un’invasione» di migranti, sottolineando come il Texas abbia il diritto costituzionale di difendersi: «L’operazione Lone Star continua a colmare le pericolose lacune create dal rifiuto dell’amministrazione Biden di proteggere il confine», ha fatto sapere proprio il giorno in cui - lo scorso 26 gennaio - scadeva l’ultimatum dato alla Guardia nazionale texana per lasciar entrare le forze federali: «Ogni individuo arrestato e ogni grammo di droga sequestrata si sarebbero altrimenti fatti strada nelle comunità di tutto il Texas e della nazione a causa delle politiche di apertura delle frontiere del presidente Joe Biden», si legge nella nota ufficiale pubblicata sul sito dell'amministrazione texana.

 

La recinzione di Shelby Park fa parte della più ampia operazione Lone Star avviata dal Texas nel 2021 per contrastare i flussi migratori illegali attraverso, tra i vari provvedimenti, la costruzione di circa 50 chilometri di fortificazioni per barricare il confine. Un muro con il Messico tanto reclamizzato anche dall’ex presidente americano Donald Trump già durante la campagna elettorale del 2016 che, di nuovo in corsa per le presidenziali Usa del 2024, infatti, non ha avuto alcun timore nell’entrare a gamba tesa nella disputa tra l’amministrazione Biden e quella locale. A favore di quest'ultima. Invitando non solo il governatore Abbot ma anche gli Stati a inviare i militari delle loro «guardie nazionali in Texas per prevenire l'ingresso degli illegali». Per l’ex presidente Usa, «tutti dovrebbero sostenere le misure di buon senso delle autorità del Texas per proteggere la sua sicurezza, la sua sovranità e gli americani».

 

A seguire l'invito di Trump sono stati quasi tutti i Paesi a guida repubblicana negli Usa: 25 su 27. Tanti sono quelli che hanno firmato una lettera per supportare il Texas nella gestione dei propri confini: «Siamo solidali con il governatore Greg Abbott, e con lo Stato del Texas nell’utilizzare ogni strumento e strategia, comprese le recinzioni di filo spinato, per proteggere il confine. Visto che l’amministrazione Biden ha abdicato ai suoi doveri costituzionali, il Texas ha ogni giustificazione legale per proteggere la sovranità dei nostri Stati e della nostra nazione», si legge nella lettera. A dimostrazione di quanto sia alta la tensione tra le due autorità che ha portato a uno stallo sulla gestione dei flussi migratori. E di quanto il pericolo di una crisi interna negli Stati Uniti sia concreto.