Accade all'estero

Messico, arrestato "El Mayo" il narcotrafficante più ricercato del Paese. Le notizie dal mondo

di Chiara Sgreccia e Nicolò Ermolli   26 luglio 2024

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E poi le proteste violente in Bangladesh, Netanyahu negli Usa, il Covid 19 in Europa, il tifone nelle Filippine, le criptovalute in Paraguay, Paul Watson arrestato in Groenlandia. Ecco i fatti della settimana

Messico, arrestato “El Mayo”
Uno dei più potenti signori della droga al mondo, Ismael “El Mayo” Zambada, leader del cartello messicano di Sinaloa, è stato arrestato dagli agenti federali statunitensi a El Paso, in Texas il 25 luglio. Con lui anche Joaquin Guzman Lopez, figlio di “El Chapo”, l’altro fondatore del cartello di Sinaloa, che sta scontando l'ergastolo negli Stati Uniti. El Mayo, accusato di traffico di cocaina, eroina, metanfetamine e fentanil, era uno dei principali obiettivi della Drug Enforcement Administration statunitense che aveva offerto una ricompensa di 15 milioni di dollari per informazioni che portassero al suo arresto. Prima dell’arresto, El Mayo, 76 anni, non era mai stato in carcere, sebbene fosse uno dei narcotrafficanti più ricercati del paese, riuscito a eludere la giustizia per anni.

 

Filippine, il ciclone Gaemi uccide almeno 20 persone
Almeno 20 persone sono morte nelle Filippine e  due a Taiwan a causa degli allagamenti e frane causate dal tifone Gaemi. Nella capitale filippina Manila è stato registrato il maggior numero di danni dovuti ai venti che hanno raggiunto i 190 km orari. A largo delle coste della capitale, a causa delle onde alte e delle forti piogge, il 25 luglio scorso è affondata una nave petroliera che trasportava 1. milioni di litri di petrolio. Gaemi dopo le Filippine e Taiwan e si è diretto verso la Cina, dove 300mila persone sono state evacuate preventivamente. 

 

Israele, Netanyahu negli Usa
Mentre la corte penale internazionale sta valutando la richiesta di spiccare un mandato di arresto per Benjamin Netanyahu per crimini di guerra e contro l’umanità, il primo ministro israeliano ha parlato per la quarta volta al Congresso Usa invitato dai Repubblicani. «Dateci i mezzi e finiremo il lavoro», ha detto ai legislatori a proposito della situazione a Gaza, spiegando che si tratta di uno scontro tra «barbarie e civilizzazione non di civiltà». E definendo «inutili idioti che fanno capo a Teheran» le migliaia di manifestanti che fuori dal Congresso contestavano il suo intervento. Negli Usa il premier israeliano ha incontrato anche il presidente Joe Biden e la vice Kamala Harris. Dagli incontri è emersa la necessità del cessate il fuoco e la preoccupazione di Biden e Harris per la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. Che nel frattempo, però, le Idf continuano a bombardare.

 

Europa, il Covid è tornato
Il Covid non è scomparso: «Nell’area che comprende 53 Stati di Europa e Asia centrale, la percentuale di pazienti risultati positivi al test per il Sars-CoV-2 è aumentata di cinque volte nelle ultime otto settimane. E il numero di ricoveri è del 51 per cento più alto rispetto alle quattro settimane precedenti». Così scrive su X il direttore dell’ufficio regionale dell’Oms, Hans Kluge: «Non è allarmismo, ma il nostro compito è di aiutare a proteggere la salute attraverso consigli tempestivi». Anche il numero di morti è cresciuto del 32 per cento.

 

Bangladesh, più di 2500 arresti e quasi 200 morti
«Invito urgentemente i leader mondiali e le Nazioni Unite a fare tutto ciò che è in loro potere per porre fine alla violenza contro chi esercita il proprio diritto di protestare». Così il premio Nobel per la Pace, Muhammad Yunus, ha lanciato un appello all’Onu per intervenire in Bangladesh, dove è in corso un’intensa ondata di proteste che non si è fermata neppure quando la Corte suprema ha modificato, come richiesto dai manifestanti, la legge che regolamenta un sistema di assegnazione degli impieghi nel settore pubblico ritenuto discriminatorio. Da quando le rivolte sono iniziate, 200 persone sono morte, più di 700 sono state ferite. Oltre 500 gli arresti solo nella capitale Dhaka.

 

 

Paraguay, cripto
Il Paraguay, lo Stato sudamericano situato tra Bolivia, Brasile e Argentina di 7 milioni di abitanti, è diventato negli ultimi anni il paradiso per i minatori di bitcoin grazie a un’enorme centrale idroelettrica sul fiume Paranà, che produce grandi quantità di energia elettrica. La possibilità di utilizzare grandi quantità di energia a basso costo ha attratto migliaia di miners, cioè estrattori di criptovalute, da tutto il mondo. Il governo del Paraguay, però, ha annunciato un aumento del costo dell’elettricità a partire dal prossimo 1 agosto che sta preoccupando: «Siamo delusi. L’aumento potrebbe causare la perdita di migliaia di posti di lavoro», fa sapere il portavoce dei miners.

 

Usa, Biden lascia a Harris
Nella notte tra il 24 e il 25 luglio, nel discorso di 11 minuti dallo studio ovale della casa Bianca il presidente americano Joe Biden, guarito dal Covid, ha spiegato ai cittadini americani i motivi del suo ritiro dalle elezioni presidenziali di novembre: «Ho deciso di ritirarmi per difendere la democrazia, il testimone passa alla nuova generazione. Kamala Harris donna forte, tosta, esperta e capace» ha detto in uno dei passaggi più significativi dello speech, dopo aver ricordato i successi ottenuti durante il suo mandato, come la creazione di 16 milioni di posti di lavoro e aver favorito la ripresa economica.

 

Groenlandia, arrestato Paul Watson
L’ambientalista Paul Watson, fondatore della società Sea Shepherd per la difesa delle risorse marine e attivista impegnato contro la caccia alle balene, è stato arrestato il 21 luglio in Groenlandia, in seguito a un mandato internazionale emesso dal Giappone. La Captain Paul Watson Foundation (Cpwf) ha dichiarato che l’arresto è avvenuto durante una missione per intercettare una baleniera nel Pacifico.

 

Giappone, indagine sui matrimoni
Data la crisi demografica che sta segnando il Giappone negli ultimi anni, secondo gli esperti dovuta al calo dei matrimoni, come spiega il Guardian, il governo del Paese ha deciso di avviare un’indagine tra i giovani dai 25 ai 34 anni per capire che cosa pensano delle relazioni di coppia. Secondo i risultati, quasi la metà degli intervistati spiega che a mancare è l’opportunità di incontrare nuovi partner. Molti, però, hanno aggiunto anche di non fare o non avere fatto nulla per aumentare le possibilità di nuovi incontri.