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22 luglio, 2025Il ministro degli Esteri, David Lammy: "Per troppo tempo le bande criminali hanno sfruttato le speranze dei più vulnerabili. Fermarle è un dovere morale"
Il Regno Unito è il primo Paese al mondo a introdurre sanzioni contro i responsabili del traffico di migranti. Nel mirino del regime sanzionatorio a firma laburista, anche i complici dei trafficanti, colpevoli di facilitare l'immigrazione illegale - è il caso, ad esempio, di finanziatori e aziende che vendono attrezzature per piccole imbarcazioni -. Le penalità consistono nel congelamento dei loro beni, nell'esclusione dal sistema finanziario britannico e dalla possibilità di viaggiare nel Paese, come si legge in una nota.
Una mossa, quella del governo laburista, guidato da Keir Starmer, che non sorprende particolarmente, considerando che sin dal suo insediamento è stato fautore di una linea dura contro la migrazione irregolare diretta verso le coste britanniche.
La prima "ondata di sanzioni" scatterà mercoledì, 23 luglio, "contro le bande coinvolte nel traffico di esseri umani" e i loro facilitatori, si legge ancora nella nota. "Le sanzioni sono pensate per colpire individui ovunque si trovino nel mondo, i cui nomi saranno resi pubblici, rendendo illegale qualsiasi interazione con loro da parte del sistema finanziario britannico".
La stretta laburista mira a colpire tutto quello che ruota attorno al traffico di migranti: dalla fornitura delle barche al commercio di passaporti falsi, dai mediatori per i pagamenti ai capi delle organizzazioni illecite. "Per troppo tempo, le bande criminali hanno riempito le proprie tasche corrotte sfruttando le speranze delle persone vulnerabili, promuovendo la migrazione irregolare verso il Regno Unito. Non accetteremo più questo stato di cose", ha dichiarato il ministro degli Esteri, David Lammy. È un "dovere morale" promuovere delle misure che vadano nella direzione di "smantellare le bande e proteggere i confini", ha aggiunto.
Secondo la ministra degli Interni, Yvette Cooper, la misura è "un passo decisivo nella nostra lotta" contro le organizzazioni criminali che traggono profitto dalla sofferenza umana. "Insieme, stiamo inviando un messaggio chiaro: non c'è nascondiglio per chi sfrutta le persone vulnerabili e mette a rischio vite umane".
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