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20 ottobre, 2025Albares mette in guardia sulla fragilità della tregua e rilancia le iniziative di peacekeeping Ue: “Questo scontro permanente deve cessare. Necessario ampliare il mandato delle missioni europee".
“Siamo ancora lontani dal poter ritirare le sanzioni a Israele. C’è stata la liberazione di tutti gli ostaggi e l’entrata degli aiuti umanitari, anche se ancora in una fase iniziale, ma non abbiamo ancora ottenuto grandi risultati rispetto agli obiettivi che ci eravamo prefissati”. Così Josè Manuel Albares, ministro degli Esteri spagnolo, ha richiamato l’attenzione sulla situazione a Gaza al di là dei proclama seguiti all’accordo di pace firmato lo scorso 13 ottobre a Sharm El Sheikh.
Alla riunione dei capi della diplomazia dei Paesi Ue in Lussemburgo Albares ha ricordato come il testo promosso da Donald Trump sia da considerare un punto di partenza, con il cessate il fuoco che sul campo continua a poggiare su delle condizioni estremamente fragili: “Non ci può essere questo scontro permanente, che può portare al collasso degli aiuti umanitari e soprattutto impedisce un futuro di normalità par i palestinesi e i gazawi a Gaza”.
Per Albares una parte della soluzione potrebbe arrivare dall’ampliamento del mandato delle missioni promosse dall’Unione europea, in cui la Spagna a Rafah ha il contingente più numeroso, per aiutare a stabilizzare la tregua e facilitare l’ingresso degli aiuti umanitari: “Abbiamo queste missioni. Continuiamo a costruire su di loro”.
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