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10 novembre, 2025L'ex leader in udienza: "Non avrei potuto immaginare di raggiungere i 70 anni per conoscere il carcere. È dura, molto dura. Lascia il segno su ogni prigioniero perché è estenuante"
L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy verrà scarcerato e gli verrà concessa la libertà vigilata. La Corte d’appello di Parigi ha accolto la richiesta dei legali dell’ex presidente e della procura generale per la libertà vigilata e oggi — 10 novembre — lascerà il carcere. Era dietro le sbarre dallo scorso 21 ottobre, dopo “l’esercuzione provvisoria” della condanna a cinque anni per aver cercato di ottenere fondi dalla Libia di Gheddafi.
“È stata dura, molto dura. Voglio rendere omaggio al personale penitenziario, per la loro umanità, che mi hanno aiutato a sopportare questo incubo”, ha detto in videocollegamento durante l’udienza”. Nel motivare la sua richiesta di scarcerazione, l'avvocato generale Damien Brunet ha precisato che “l'estrema gravità dei fatti e l'entità della pena non devono essere prese in considerazione”, ma “contano solo i criteri dell'articolo 144” del codice di procedura penale. Cioè quelli che regolano la carcerazione preventiva, dall’inquinamento delle prove alla necessità di evitare accordi con gli imputati, oltre che la protezione della persona indagata.
“Voglio che ci si convinca di una cosa: non ho mai avuto l'idea folle di chiedere al signor Gheddafi qualsiasi finanziamento. Mai riconoscerò qualcosa che non ho commesso — ha detto Sarkozy durante l’udienza —. Non avrei potuto immaginare di raggiungere i 70 anni per conoscere il carcere. Questa prova mi è stata imposta: l'ho vissuta. È dura, molto dura. Lascia il segno su ogni prigioniero perché è estenuante. Sono consapevole della gravità delle accuse a mio carico, ma tre settimane al carcere di La Santé non cambieranno il mio atteggiamento. Sono francese, signor Presidente, la mia famiglia è in Francia. E rispetterò tutti gli obblighi che mi sono stati imposti». Sarkozy ha anche voluto rendere omaggio al personale penitenziario che ha dimostrato «un'umanità eccezionale e che ha reso sopportabile questo incubo”.
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