Metsola parla ai leader dell'Unione: "Dobbiamo prendere sul serio la nostra sicurezza"

La presidente del Parlamento europeo esorta i 27 a "pensare in grande e agire più velocemente". Sul tavolo anche il tema del debito comune

La polemica sul Manifesto di Ventotene esplosa alla Camera ieri - 20 marzo - riverbera anche a Bruxelles. La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, a margine di una conferenza stampa, ha avuto modo di commentare le parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Il Manifesto è un pezzo di storia, vi sono le prime tracce dell'idea di un'Europa federale. L'Europa è stata costruita sulle spalle di molti giganti, compresi italiani. Ieri ho discusso con Meloni solo di questioni di oggi, non voglio certo mettere in discussione il suo impegno europeo, quello che posso dire è che che se vediamo al modo in cui l'Europa si è sviluppata l'Italia è sempre stata al centro".

 

La presidente dell'Eurocamera, parlando con i leader dell'Unione europea, ha però affrontato diversi temi caldi, a partire dalla necessità che la pace in Ucraina sia autentica, fino alla difesa europea e alla competitività. Secondo Metsola, l'Europa deve posizionarsi come un attore con cui fare i conti sullo scenario globale, onde evitare il rischio di essere schiacciata per mancanza di ambizione politica. "Ciò significa essere pronti. Significa mettere i soldi dove diciamo. Significa prendere sul serio la nostra sicurezza, la nostra prontezza e la nostra competitività", ha spiegato. E per farlo, sul tavolo resta in discussione il tema degli eurobond: "Vediamo Paesi che hanno resistito per decenni al debito comune che hanno completamente cambiato posizione. Oggi c'è un consenso molto largo al Parlamento Ue e lo testeremo anche sulle spese della difesa, dobbiamo esplorare diverse possibilità. Circostanze straordinarie chiamano decisioni straordinarie", ha spiegato in conferenza stampa. "Dobbiamo pensare in grande e agire più velocemente".

 

"In merito ai 150 miliardi di euro proposti ai sensi del cosiddetto articolo 122, la nostra posizione è stata resa molto chiara. Siamo pronti ad agire", ha dichiarato la numero uno dell'Eurocamera, sottolineando come non sia più possibile, d'ora in poi, nascondersi "dietro la scusa che il Parlamento impiega molto tempo per prendere decisioni." E ha poi aggiunto: "Mai prima d'ora le decisioni sono state prese così rapidamente. Ciò significa che non facciamo bene il nostro lavoro? No, ma abbiamo riformato per evitare, ad esempio, di aspettare mesi prima che venga nominato un relatore".

L'edicola

Il supermarket delle mazzette - Il nuovo numero de L'Espresso

Il settimanale, da venerdì 21 marzo, è disponibile in edicola e in app