Ottocentotrenta morti in meno di dieci giorni a Gaza, 38 nelle ultime 24 ore. Il bilancio è arrivato dal ministero della salute della Striscia, che ha comunicato il numero di vittime degli ultimi attacchi di Israele sul territorio palestinese. L'offensiva, avviata da Tel Aviv il 18 marzo, non accenna a fermarsi: "Quanto più Hamas persisterà nel suo rifiuto di rilasciare i nostri ostaggi, tanto più forte sarà la pressione che eserciteremo. Io dico a Hamas: questo include la conquista di territori e altre cose che non approfondirò qui", ha dichiarato il premier Benyamin Netanyahu alla plenaria della Knesset. Anche il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, ha confermato l'intenzione di proseguire con i bombardamenti, annunciando di aver autorizzato piani per ulteriori operazioni contro il gruppo palestinese.
In risposta, Hamas ha sottolineato che gli ostaggi ancora nelle sue mani potrebbero essere uccisi se Israele provasse a recuperarli "con la forza" e dovesse continuare i suoi raid aerei sull'enclave. "Stiamo facendo tutto il possibile per mantenere in vita i prigionieri dell'occupazione, ma il bombardamento casuale sionista sta mettendo a repentaglio le loro vite", ha spiegato il gruppo palestinese in una nota. "Ogni volta che l'occupazione tenta di recuperare i suoi prigionieri con la forza, finisce per riportarli indietro nelle bare". Dall'inizio del conflitto, il 7 ottobre 2023, il numero delle vittime stimato dal ministero della salute nella Striscia di Gaza è arrivato a 50.183.