"La misura più desiderata dagli spagnoli" potrebbe ottenere il primo via libera già martedì prossimo, 29 aprile, in Consiglio dei ministri. Si tratta della riduzione della settimana lavorativa da 40 a 37,5 ore. Ad annunciarlo, la vicepremier con delega al Lavoro, Yolanda DÍaz, in un intervento al congresso del sindacato Comisiones Obreras Industria a Toledo, in Castiglia-La Mancia. Dopo un anno di negoziati con le parti sociali, l'accordo promosso dal ministero del Lavoro, dopo il passaggio nel Consiglio dei ministri, dovrà essere approvato entro l'estate dal Parlamento. Infine, l'entrata in vigore è prevista a fine 2025. La proposta, incensata dai sindacati, continua però ad essere avversata dalle principali organizzazioni imprenditoriali.
"Non sarà facile trasferire il senso comune della strada al senso comune del Parlamento", ha affermato la vicepremier, riconoscendo la difficoltà nel convincere le diverse anime della politica spagnola ad approvare la riduzione dell'orario lavorativo. "Non sarà facile, lavoreremo sodo, con intelligenza, con argomenti", per convincere le Cortes (Parlamento) e la società in generale che "lavorare meno significa vivere di più", ha aggiunto DÍaz. Secondo la promotrice della misura, che interesserà circa 12 milioni di lavoratori, questa aiuterà a raggiungere "l'obiettivo di distribuire la produttività" delle aziende "in tutta la Spagna".