Edi Rama si avvia verso il suo quarto mandato consecutivo alla guida dell'Albania. Dallo scrutinio di 1.386 urne su 5.225 totali, il Partito socialista del primo ministro è emerso come forza maggioritaria, con il 52,78% dei voti, seguito dalla coalizione Dp-Alleanza per una Grande Albania, l'opposizione di centrodestra guidata da Sali Berisha, con il 34,27%. Una distanza di quasi 20 punti percentuali che sembra garantire la vittoria della forza politica attualmente al governo.
Lo scrutinio non è ancora finito, ma anche nella capitale Tirana, il distretto più importante del Paese, il Ps è in vantaggio di quasi 10 mila voti sulla coalizione di Berisha, la mattina del 12 maggio. Rama ha accolto le ultime notizie sui risultati elettorali con un post su Facebook: "Che alba, oggi". Già i primi exit poll, diffusi ieri sera (11 maggio) dal sito Albanian Post, davano l'attuale premier come il vincitore assoluto. Il partito di Rama sembra destinato a ottenere 79 seggi parlamentari su 140, vale a dire cinque in più rispetto all'attuale mandato: una maggioranza assoluta grazie alla quale il percorso di adesione all'Unione europea procederebbe più speditamente.
I seggi rimanenti appaiono suddivisi tra il Partito socialdemocratico, vicino a Rama, ed il nuovo partito Mundesia, fondato da Agron Shehaj, imprenditore e attuale deputato del centrodestra, che aveva abbandonato il partito di Berisha. A contendersi un seggio a testa, l'ex leader del centrodestra Lulzim Basha, anche lui con una nuova formazione politica, e Il Movimento Insieme, del docente universitario Arlind Qorri.
Il principale avversario di Rama, Berisha, ha denunciato brogli e compravendite di voti (come già accaduto in precedenza). La magistratura anticorruzione imposta dall'Europa per questa tornata elettorale (Spak) si è impegnata molto per la prevenzione dei reati alle urne, ma sarà decisivo il giudizio dell'Osce, che ha monitorato le operazioni di voto.