Mondo
12 maggio, 2025

Elezioni in Albania, il premier Edi Rama verso il quarto mandato consecutivo

Il Ps è al 53%, l'opposizione di centrodestra ferma al 34%. Tra gli obiettivi del favorito, l'adesione all'Ue entro il 2030

Edi Rama si avvia verso il suo quarto mandato consecutivo alla guida dell'Albania. Dallo scrutinio di 1.386 urne su 5.225 totali, il Partito socialista del primo ministro è emerso come forza maggioritaria, con il 52,78% dei voti, seguito dalla coalizione Dp-Alleanza per una Grande Albania, l'opposizione di centrodestra guidata da Sali Berisha, con il 34,27%. Una distanza di quasi 20 punti percentuali che sembra garantire la vittoria della forza politica attualmente al governo. 

 

Lo scrutinio non è ancora finito, ma anche nella capitale Tirana, il distretto più importante del Paese, il Ps è in vantaggio di quasi 10 mila voti sulla coalizione di Berisha, la mattina del 12 maggio. Rama ha accolto le ultime notizie sui risultati elettorali con un post su Facebook: "Che alba, oggi". Già i primi exit poll, diffusi ieri sera (11 maggio) dal sito Albanian Post, davano l'attuale premier come il vincitore assoluto. Il partito di Rama sembra destinato a ottenere 79 seggi parlamentari su 140, vale a dire cinque in più rispetto all'attuale mandato: una maggioranza assoluta grazie alla quale il percorso di adesione all'Unione europea procederebbe più speditamente.

 

I seggi rimanenti appaiono suddivisi tra il Partito socialdemocratico, vicino a Rama, ed il nuovo partito Mundesia, fondato da Agron Shehaj, imprenditore e attuale deputato del centrodestra, che aveva abbandonato il partito di Berisha. A contendersi un seggio a testa, l'ex leader del centrodestra Lulzim Basha, anche lui con una nuova formazione politica, e Il Movimento Insieme, del docente universitario Arlind Qorri.

 

Il principale avversario di Rama, Berisha, ha denunciato brogli e compravendite di voti (come già accaduto in precedenza). La magistratura anticorruzione imposta dall'Europa per questa tornata elettorale (Spak) si è impegnata molto per la prevenzione dei reati alle urne, ma sarà decisivo il giudizio dell'Osce, che ha monitorato le operazioni di voto.

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