Pubblichiamo un estratto dell’intervista all’ex presidente dell’Uruguay tratto dal film Human, di Yann Arthus-Bertrand. Mujica è morto ieri, 13 maggio, all'età di 89 anni

José Pepe Mujica sul senso della vita

La sera - ora italiana - del 13 maggio, è morto Jose "Pepe" Mujica, presidente dell'Uruguay che ha "sognato di cambiare il mondo", parole sue, affinché la ricerca della felicità prevalesse sulla società del iperconsumismo. Simbolo di una politica al servizio delle persone, i suoi messaggi sullo sviluppo sostenibile hanno ispirato diverse generazioni. Riproponiamo alcuni estratti dell'intervista rilasciata da Mujica per il film "Human", di Yann Arthus-Bertrand.

Gli estratti

"Sono Jose Mujica, sono stato un contadino, per guadagnarmi la vita, nella prima parte della mia esistenza. E poi mi sono dedicato a lottare per cambiare e migliorare la vita della mia società. Adesso mi trovo in un’altra tappa, sono presidente. E domani, come qualsiasi altro uomo, sarò un cumulo di vermi e scomparirò. 

Ho avuto degli inconvenienti, varie ferite, qualche anno in carcere. Alla fine, cose di routine, per qualunque persona si appresti a voler cambiare il mondo. Sono vivo per miracolo.

Sopra a tutte le cose, amo la vita. E spero di arrivare al mio ultimo viaggio, come qualcuno che entra in un bar e dice al proprietario: “È il mio giro!”.

Il nostro modo di vivere e i nostri valori sono l’espressione della società nella quale viviamo.

Ho avuto molto tempo per riflettere e ho scoperto questo: o siamo felici con poco, perché capiamo che la felicità è dentro di noi, oppure non otterremo niente

Questa non è un’apologia della povertà, ma un’apologia della sobrietà

Tuttavia, abbiamo inventato una società di consumo. E l’economia deve crescere, perché se non cresce è una tragedia… 

Ci siamo inventati una montagna di consumi superflui, bisogna ininterrottamente comprare, gettare, comprare, ma quello che stiamo sprecando è tempo della nostra vita. Perché quando io compro qualcosa — o tu — non lo compri con il denaro, lo compri con il tempo della vita che hai dovuto spendere per avere quel denaro

Però c'è una differenza, che l’unica cosa che non si può comprare è la vita. La vita passa. Ed è miserabile, sprecare la vita, per perdere la libertà. 

Visto che l’Uruguay è un paese piccolo, non abbiamo un aereo presidenziale. E non ci importa neanche averlo. Abbiamo deciso di comprare dalla Francia un elicottero molto caro, per metterlo al centro del Paese. Invece di comprare un aereo presidenziale, abbiamo comprato un elicottero per metterlo al centro del Paese per salvare la vita alle vittime di incidenti, per avere un servizio permanente di soccorso veloce. Questa cosa così semplice... Vedi il dilemma? Compro un aereo presidenziale o compro un elicottero di salvataggio? Ritorniamo sempre allo stesso punto. E mi pare che il concetto di sobrietà abbia molto a che fare con questa cosa. Io non sto consigliando di andare a vivere nelle caverne, vivere sotto ad un tetto di paglia, niente di tutto questo. No, no. Non è questo. 

Quello che dico è dare le spalle al mondo dello spreco e delle spese inutili e delle case lussuose, che poi hanno bisogno di tre, quattro, cinque, dozzine di domestici. Perché fare tutto questo? Perché? Non ce n’è bisogno.

Si può vivere con molta più sobrietà e allocare risorse per cose davvero importanti per la società. E questo è il vero senso repubblicano, che si è perso nella politica

Almeno devo dire quello che penso. Non possiamo dire che non ci sono risorse. I governi si preoccupano delle prossime elezioni, ci si batte per il potere e ci dimentichiamo delle persone, dei problemi del mondo.

Non c'è crisi ecologica, c'è crisi politica. Siamo arrivati a una tappa della civilizzazione in cui c’è bisogno di un accordo planetario. Ma guardiamo dall’altra parte. 

L’uomo potrebbe essere l’unico animale capace di distruggersi da solo. È questo il dilemma che abbiamo davanti a noi. 

Quello che vorrei trasmettere alle persone è che si può cadere e rialzarsi sempre. E sempre vale la pena ricominciare da zero. Una e mille volte, finché siamo in vita. Questo è il messaggio più grande della vita. E che si può riassumere in questo: che i perdenti sono quelli che smettono di lottare. E smettere di lottare è smettere di sognare

Lottare, sognare, andare al suolo confrontandosi con la realtà, è questo il senso della vita. 

Non si può vivere coltivando il rancore. Nessuno può far niente per i dolori che ho avuto nella vita, nessuno può cancellarli. Bisogna imparare a farsi carico delle proprie cicatrici e continuare a camminare sulla con lo zaino in spalla, guardando avanti. 

Se mi fermo a medicarmi le ferite, non posso avanzare. E per me la vita è sempre davanti. Quello che è importante è il domani. 

Mi dicono, e mi gridano, che bisogna aver memoria per non riprodurre il passato. 

Io lo conosco, l’umano: è l’unico animale che inciampa venti volte sullo stesso sasso. E ogni generazione impara dalle esperienze che ha vissuto e non da quelle che altri hanno vissuto.

Non idealizzo l’uomo. Che possiamo imparare dalle esperienze altrui? Impariamo dalle esperienze che viviamo noi. 

Però, questo è il mio modo di vedere la vita. E non ho conti da regolare".

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