Gli aiuti umanitari hanno ripreso ad arrivare a Gaza, ma da quando è ripreso l'ingresso dei camion ci sono stati già 110 episodi di saccheggio. Secondo l'Idf, le forze di difesa israeliane, non sarebbe opera di Hamas, ma di tre gruppi diversi: civili di Gaza, bande armate e clan organizzati. Negli ultimi giorni, diversi utenti del social X dalla Striscia hanno segnalato la nascita di una nuova milizia palestinese legata a un uomo che si fa chiamare Yaser Abu Shabab. La sua foto è stata pubblicata sulle piattaforma e diversi oppositori di Hamas scrivono post in cui lo paragonano ai terroristi.
Secondo il quotidiano Haaretz, Abu Shabab fa parte di una numerosa famiglia beduina di Rafah ed è noto come figura potente e ben introdotta nella Striscia. In passato avrebbe scontato pene detentive nelle carceri di Hamas per illeciti penali.
Dai video che circolano sui social, si vedono palestinesi armati che indossano equipaggiamento militare standard e una divisa, con la scritta - in inglese e in arabo -"Servizio antiterrorismo". Abu Shabab ha postato una sua foto su Facebook mentre impugna un kalashnikov. Sulla sua pagina, ha scritto che sta lavorando con le agenzie umanitarie internazionali "per garantire la consegna di camion di farina ai campi profughi". Secondo fonti palestinesi, invece, si tratterebbe di un collaboratore di Israele.
"Il fratello Yasser Abu Shabab - si legge in un post sul suo account Facebook - è un leader del popolo, uscito in mezzo a voi, si è messo di fronte alla corruzione e al saccheggio, e ha fatto tutto il possibile per proteggere gli aiuti e raggiungerli con dignità e giustizia ai meritevoli". Abu Shabab e i suoi uomini, però, sono stati accusati dalla popolazione di essere i responsabili dei furti già lo scorso anno, durante un'ondata di saccheggi di aiuti umanitari nel sud dell'enclave palestinese.
Stando a quanto riportato dal Washington Post, in un'intervista telefonica col giornale nel novembre 2024 l'uomo di origine beduina non aveva negato completamente le accuse, ma aveva affermato che il suo gruppo evitava di prendere cibo, tende o provviste destinate ai bambini e che la sua attività era nata dalla disperazione. Perché, aveva spiegato, "Hamas non aveva lasciato nulla".
L'arrivo effettivo degli aiuti nell'enclave preoccupa anche l'Occidente. Germania e Finlandia vogliono "esercitare pressioni" sul governo israeliano per consentire che giungano realmente nella Striscia, secondo quanto riportato dal cancelliere tedesco Friedrich Merz e dal premier finlandese Petteri Orpo nel corso di una conferenza stampa a Turku, in Finlandia. "Gli aiuti umanitari devono arrivare immediatamente, dobbiamo esercitare pressioni su Israele perché gli aiuti raggiungano realmente la loro destinazione. Ma è anche cruciale che Hamas non impedisca agli aiuti di arrivare", ha dichiarato Merz.