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16 luglio, 2025Lo sforzo da oltre 40 miliardi di euro per ridurre il deficit: la soppressione delle festività (c'è anche l'8 maggio) potrebbe portare 5 miliardi, il blocco dell'adeguamento delle pensioni all'inflazione altri 7. Le opposizioni presentano mozioni di sfiducia
L’obiettivo è risanare la finanza pubblica e ridurre il deficit al 4,6 per cento del Pil entro il 2026 (il debito pubblico, oltralpe, sfiora orma il 114 per cento del Pil. Il premier francese François Bayrou ha annunciato un imponente taglio alla spesa in vista della manovra finanziaria del prossimo anno, con uno sforzo da oltre 40 miliardi di euro per aggiustare le casse pubbliche della Francia. Il governo francese, ha sottolineato il premier, "vuole cambiare le cose" per risanare le finanze del Paese, a prescindere dai "rischi di censura" invocati dal Rassemblement national di Marine Le Pen e dagli altri partiti dell’opposizione anche se, come ha ricordato ieri - 15 luglio - in conferenza stampa, il governo non ha la maggioranza in Parlamento e dovrà trovare accordi con altre forze.
Tra le misure annunciate c’è anche la soppressione di "due giorni festivi", elencando "come esempi" il "lunedì di Pasqua" e "l’8 maggio" (la festa della Vittoria sulla Germania nazista durante la Seconda guerra mondiale, abolita da de Gaulle nel 1959 e ripristinata nel 1981 da Mitterand), dicendosi tuttavia "pronto ad accettarne o esaminarne altri". Secondo alcune stime, l’abolizione porterebbe alle casse dello Stato circa cinque miliardi di euro. Bayrou ha precisato che il mese di maggio è diventato “un vero e proprio formaggio svizzero, dove la gente salta da un ponte all’altro”.
Il premier ha proposto anche di congelare le spese statali a partire dalle pensioni, che dal 2026 non dovrebbero essere adeguate all’inflazione ma rimarrebbero ai livelli del 2025, con risparmi per circa sette miliardi di euro. Ma tra le misure che potrebbero essere introdotte c’è anche la riduzione dei costi di funzionamenti dei ministeri, partendo dal personale: un funzionario su tre che andrà in pensione, ha garantito Bayrou, non verrà sostituito. Il premier ha anche parlato di sopprimere oltre mille posti di lavoro in “agenzie improduttive che disperdono l’azione dello Stato” e della soppressione di altri 3.000 posti di funzionario nel 2026, “esclusi gli insegnanti nell’ambito della riforma della scuola”.
Le opposizioni - di destra e di sinistra - hanno promesso battaglia e di far cadere il governo con una mozione di sfiducia. E non è detto che il debole esecutivo di minoranza di Bayrou riesca a uscire indenne da questa manovra così restrittiva.
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