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17 luglio, 2025Il presidente Al-Sharaa: "Abbiamo dato priorità agli interessi del popolo siriano rispetto al caos e alla distruzione”
Le forze armate del regime siriano si sono ritirate dalla provincia meridionale di Suweida, a maggioranza drusa, nella notte tra il 16 e il 17 luglio. Da giorni nella zona andavano avanti scontri, attacchi aerei israeliani e massicci spostamenti transfrontalieri di drusi da Israele verso il territorio siriano. Il presidente ad interim Ahmad al-Sharaa ha annunciato il trasferimento della responsabilità del mantenimento della sicurezza nella città meridionale alle fazioni locali e agli sceicchi drusi.
"Abbiamo dato priorità agli interessi del popolo siriano rispetto al caos e alla distruzione", ha dichiarato al-Sharaa in un discorso televisivo. "Abbiamo deciso che le fazioni locali e gli sceicchi saggi si assumeranno la responsabilità del mantenimento della sicurezza a Sweida", ha aggiunto il leader siriano citando "la necessità di evitare di sprofondare in una nuova guerra su larga scala" dopo quattro giorni di violenza.
"Avevamo due opzioni: una guerra aperta con l'entità israeliana a spese del nostro popolo druso, della sua sicurezza e della stabilità della Siria e dell'intera regione, oppure dare agli anziani drusi e agli sceicchi l'opportunità di tornare in sé e dare priorità all'interesse nazionale", ha spiegato al-Sharaa.
Il leader di Damasco ha poi promesso di chiamare a rispondere i responsabili degli abusi contro quello che ha definito "il nostro popolo druso, che è sotto la protezione e la responsabilità dello Stato" il quale, sarebbe "intervenuto per porre fine agli scontri tra gruppi armati a Sweida e nelle zone circostanti".
L'arretramento è confermato dallo stesso ministero della Difesa siriano ed è avvenuto dopo le chiare richieste degli Stati Uniti, che ieri sera tramite la portavoce del Dipartimento di Stato Tammy Bruce, intervistata a Fox News, ha intimato al regime "di ritirare le proprie truppe per consentire a tutte le parti la de-escalation".
Per il leader al-Sharaa la mediazione statunitense, insieme a quella araba e turca, hanno salvato la regione da un "destino incerto". Dopo l'elogio ai Paesi che hanno aiutato la Siria a raggiungere un cessate il fuoco, il presidente ad interim ha invece criticato il governo di Tel Aviv, autore dei raid sul territorio. "L'entità israeliana ha fatto ricorso a un attacco su larga scala contro strutture civili e governative". Ciò ha portato a una "significativa complicazione della situazione e" avrebbe "spinto le cose verso un'escalation su larga scala", ha dichiarato al-Sharaa nel discorso, "se non fosse stato per l'efficace intervento della mediazione americana, araba e turca, che ha salvato la regione da un destino incerto", ha aggiunto il leader siriano.
Negli attacchi israeliani a Damasco di ieri - 16 luglio -, 3 persone sono state uccise e 34 sono rimaste ferite, secondo quanto riportato dal ministero della Salute siriano, citato dalla Bbc.
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