Non solo Iran. Anche dalle parti di Kiev la situazione non accenna a migliorare e non ci sarà nessuna tregua estiva. Secondo indiscrezioni raccolte dall’intelligence britannica e di cui L’Espresso è in possesso, il Cremlino starebbe preparando un esercito di un milione di uomini per un’offensiva su larga scala contro l’Ucraina nel prossimo autunno. Non un attacco frontale, ma una manovra a tenaglia su quattro-sette settori del fronte, per allungare le difese ucraine come un elastico pronto a spezzarsi.

Il piano russo? Semplice e brutale: sfondare ovunque, sperando che da qualche parte il muro ceda. E mentre l’MI6 lancia l’allarme, a Kiev si corre ai ripari. L’intelligence britannica avverte: senza una mobilitazione massiccia, l’Ucraina rischia di non reggere l’urto. Tradotto: servono uomini, tanti, e subito.

Volodymyr Zelensky, stretto tra le pressioni occidentali e il malcontento interno, ha risposto con una promessa che sa di disperazione organizzata: «Possiamo inviare 27 mila persone al fronte ogni mese». Una cifra che fa impressione, ma che potrebbe non bastare se davvero Mosca scatenerà l’inferno su più fronti. Nel frattempo, il morale resta appeso a un filo. Le nuove leve non hanno l’entusiasmo dei primi volontari del 2022 e la stanchezza si fa sentire anche tra i veterani. Ma il presidente ucraino non ha molte alternative: o ci si mobilita ora o si rischia di rincorrere l’invasione metro dopo metro. E mentre l’Europa osserva con il fiato sospeso, a Mosca, sotto la supervisione di Vladimir Putin, si prepara già l’offensiva invernale.