Mondo
9 luglio, 2025Nel non appoggiare la procedura d'urgenza alla proposta della Commissione sugli obiettivi clima del 2040, i Popolari marcano di fatto la fine della maggioranza che sostiene von der Leyen nel Parlamento europeo
Un colpo di scena. La mozione di urgenza presentata congiuntamente da Verdi, Socialisti e Liberali per l'approvazione della proposta della Commissione sulla Legge Clima con gli obiettivi per il 2040 è stata rigettata grazie al voto negativo dei popolari che hanno appoggiato le istanze abolizioniste dell'estrema destra. Una mossa che sancisce di fatto la fine della coalizione di centro sinistra nel parlamento europeo e spiana la strada a quella di destra.
La mozione di urgenza sugli obiettivi 2040 della transizione verde era importante per due motivi. Uno immediato: avrebbe consentito all'Unione di presentarsi alla Cop di Belem a novembre con un piano per la riduzione delle emissioni del 90 per cento entro il 2040 e rafforzare la sua leadership nella lotta ai cambiamenti climatici. E soprattutto, avrebbe tolto rilevanza al relatore della legge sul Clima, facendola arrivare direttamente in plenaria senza passare per le modifiche in Commissione.
Solo due giorni fa infatti, in una mossa inedita, il gruppo dei Patrioti, che racchiude i partiti illiberali dell'Eurocamera, dal Rassemblement national di Marine Le Pen alla Lega di Matteo Salvini, e che fino ad oggi era stato tenuto dai Popolari dietro il cordone sanitario, aveva conquistato la leadership sul dossier Clima. Per affossare definitivamente la transizione ecosostenibile.
Il sistema di assegnazione dei dossier parlamentari all'interno delle commissioni parlamentari avviene attraverso un sistema di punti. Più deputati ha, più fiche ha il gruppo di riferimento. I Patrioti, che l'Europa la vogliono smontare con il sostegno di Vladimir Putin, sono il terzo gruppo dell'Eurocamera. Verdi e liberali non hanno i numeri per accaparrarsi i dossier più importanti. I socialisti invece hanno giocato male le loro carte, convinti che i popolari si sarebbero aggiudicati il dossier clima. E invece, all'ultimo minuto, i popolari si sono tirati indieto e i Patrioti si sono fatti avanti. Per uccidere definitivamente il Green Deal.
Tra i candidati Patrioti per ottenere il ruolo di relatore o relatrice sulla legge Clima (e gli obiettivi 2040) c'è la leghista Silvia Sardone.
«Sono dieci anni dagli accordi di Parigi in cui l'Unione europea ha giocato un ruolo fondamentale», avevano detto i socialisti: «I target ambiziosi ci hanno dato credibilità nel mondo. Belem è cruciale per non perdere la speranza, in circostanze difficili determinate dagli Usa. Il mondo ha disperatamente bisogno di una forte Europa nella lotta contro i cambiamenti climatici».
Ma l'Europa non c'è. Non questa Europa con una destra fortissima e una sinistra che non ha ancora capito che di fatto si trova all'opposizione. E come tale dovrebbe comportarsi. Ma invece continua a pregare i popolari, veri Zar dell'Eurocamera più a destra della storia, nella speranza di ricevere qualche osso. Umiliandosi. E umiliando i loro elettori.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Imbucati di Stato - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 4 luglio, è disponibile in edicola e in app