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18 settembre, 2025Esce oggi (18 settembre), in Perù, il primo libro del Papa che riflette sui conflitti in corso, sugli abusi sessuali, sulla questione migratoria. "Su donne e Lgbtq seguirò Francesco, ma la dottrina della Chiesa non cambierà"
“La pace è l’unica risposta in questo mondo segnato da conflitti e inutili uccisioni” ha detto Leone XIV alla giornalista statunitense Elise Ann Allen, nel primo libro-intervista del Pontefice che esce oggi (18 settembre) in Perù. Alcuni estratti del dialogo, diffusi in anteprima, danno un’idea dei temi affrontati dal Papa, primo fra tutti la questione israelo-palestinese.
“La parola genocidio circola sempre più spesso. Ufficialmente, la Santa Sede non ritiene che si possa rilasciare alcuna dichiarazione al riguardo in questo momento. Esiste una definizione molto tecnica di cosa potrebbe essere il genocidio, ma sempre più persone stanno sollevando la questione, tra cui due gruppi per i diritti umani in Israele che hanno rilasciato tale dichiarazione. In ogni caso - ha concluso il Pontefice - è semplicemente orribile vedere le immagini che vediamo in televisione, speriamo che qualcosa cambi la situazione”.
I diritti Lgbtqia+ e la posizione delle donne
Sui diritti Lgbtqia+, Leone conferma di voler proseguire la linea del predecessore Francesco e chiarisce che “Tutti sono invitati, ma non invito una persona perché ha o non ha una specifica identità. Invito una persona perché è un figlio o una figlia di Dio. Siete tutti benvenuti, e impariamo a conoscerci e a rispettarci a vicenda”. La gente, sottolinea il Pontefice, vuole che la dottrina e gli atteggiamenti della Chiesa cambino e “sono questi che bisogna cambiare, prima ancora di pensare di cambiare ciò che la Chiesa dice su una determinata questione. Trovo altamente improbabile, certamente nel prossimo futuro, che la dottrina della Chiesa, in termini di ciò che la Chiesa insegna sulla sessualità, ciò che la Chiesa insegna sul matrimonio cambino”. Le famiglie tradizionali vanno sostenute e proprio “la famiglia è composta da padre, madre e figli”.
Sui ruoli di responsabilità che coinvolgono le donne, il Papa ha poi manifestato la sua intenzione di procedere alla nomina “di donne in alcune posizioni di leadership a diversi livelli nella vita della Chiesa, riconoscendo i doni che le donne possiedono e che possono contribuire alla vita della Chiesa in molti modi”. Il tema diventa controverso quando si pone la domanda sull'ordinazione e, in particolare, “l’ipotesi di ordinare donne diacono. Al momento non ho intenzione di cambiare l'insegnamento della Chiesa sull'argomento”.
Gli abusi sessuali sui minori
“È una vera crisi e la Chiesa deve fare passi in avanti”. Le vittime di abusi sessuali “devono essere trattate con grande rispetto e con la consapevolezza che coloro che hanno subito ferite molto profonde a causa di violenze, a volte portano quelle ferite per tutta la vita”. La presunzione di innocenza, secondo Leone, va comunque garantita, perché “le statistiche mostrano che ben oltre il 90% delle persone che si fanno avanti e muovono accuse sono autentiche vittime. Dicono la verità. Non si inventano nulla. Ma ci sono stati anche casi comprovati di qualche tipo di falsa accusa. Ci sono stati sacerdoti la cui vita è stata distrutta a causa di ciò”.
La questione migranti negli Stati Uniti
Alla giornalista americana, Leone ha anche esternato la sua preoccupazione per il trattamento dei migranti negli Usa e ha richiamato una lettera che Francesco, alla fine del suo pontificato, aveva inviato ai vescovi statunitensi nella quale chiedeva di accogliere coloro che arrivano nel paese in cerca di una vita migliore. “Gli Stati Uniti sono un attore potente a livello mondiale, dobbiamo riconoscerlo, e a volte le decisioni vengono prese più in base all’economia che alla dignità umana”. Ma negli Stati Uniti, ha aggiunto, "stanno accadendo alcune cose che destano preoccupazione. "In una delle ultime conversazioni che ho avuto con il vicepresidente degli Stati Uniti - non ho avuto conversazioni dirette con il presidente (Trump, ndr) né l'ho incontrato - ho parlato della dignità umana e di quanto sia importante per tutte le persone, ovunque si nasca, e spero che si trovino modi per rispettare gli esseri umani e il modo in cui li trattiamo nelle politiche e nelle scelte che facciamo", ha concluso Prevost.
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