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9 settembre, 2025L’esercito israeliano ha sferrato un attacco a Doha nel tentativo di uccidere i vertici dell’organizzazione. Le fonti sulla loro sorte sono discordanti
È stato vicepresidente dell’Ufficio politico di Hamas fino al 2024, Khalil al-Hayya, uno dei vertici dell'organizzazione presi di mira oggi (9 settembre) a Doha, in Qatar, dall’esercito israeliano. Membro del Comitato temporaneo direttivo di Hamas e del Consiglio legislativo palestinese come rappresentante di Gaza city. In un primo momento, diverse fonti di stampa dell'area hanno dichiarato morto al-Hayya. Poi è arrivata la smentita da Hamas.
Nato nel 1960 nella striscia di Gaza, durante l’occupazione egiziana, al-Hayya è stato uno stretto collaboratore dell’ex leader Yayha Sinwar e nel 2022 aveva partecipato a un incontro con il presidente siriano Bashar al-Assad a Damasco, per cercare di ricomporre la frattura tra Hamas e la Siria, esplosa durante la guerra civile siriana, quando l’organizzazione palestinese si rifiutò di sostenere il regime di Assad.
Il ruolo nell'attacco del 7 ottobre
Secondo il New York Times, nel luglio 2023, in una riunione segreta aveva discusso i dettagli dell’attacco del 7 ottobre. Dopo l'operazione su suolo israeliano, al-Hayya aveva affermato che l’operazione si “è resa necessaria per cambiare l’intera equazione e non solo per cercare uno scontro. Siamo riusciti a rimettere sul tavolo la questione palestinese e l’obiettivo di Hamas non è gestire Gaza e portare acqua e elettricità, ma, appunto, rinnovare l’attenzione sulla causa palestinese”. Nel 2024 ha anche affermato che Hamas avrebbe accettato un cessate il fuoco, deponendo le armi, se fosse stato istituito uno Stato palestinese indipendente con i confini precedenti al 1967 e “Gerusalemme sarà la capitale”.
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