Visita alla tomba del Grande Timoniere. Accompagnata dalle suggestioni su una vita passata a ordinare omicidi di massa. Stando seduto su un letto dove mangiava e ospitava più donne

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Aveva un letto speciale. Lo portava anche quando viaggiava all'estero, perché non sopportava i letti morbidi dove si sprofondava. Si portava anche un ripiano speciale che metteva sopra il water, perché non gli piaceva sedersi e preferiva accoccolarsi. Ma il letto era il più importante. Non è escluso che passasse più tempo in posizione orizzontale che in quella verticale. Digeriva e leggeva. Già da giovane aveva formulato il pensiero sulla felicità assoluta: «Ogni giorno mangio in maniera eccezionale, compiaccio il mio stomaco e curo la mia salute. Posso anche leggere qualunque libro voglia. È davvero stupendo», scrisse a un amico. Dopo, quando aveva conquistato il potere senza limiti, ordinava di portare al suo letto speciale un illimitato numero di donne. Il suo medico personale sosteneva che talvolta ce n'erano quattro o cinque contemporaneamente. Tutte giovani, stupefatte dalla sua presenza. Non si lavava mai, non puliva i denti. La bocca la sciacquava con il tè e il suo corpo grasso ordinava di pulirlo con un asciugamano caldo.

IL LETTO è stato costruito in maniera tale che vi era posto anche per un mucchio di libri. Stava sdraiato e leggeva. Come la maggior parte dei tiranni, era una specie di artista non realizzato. Progettava le finzioni e poi le metteva in pratica. Perché cos'altro se non una finzione vertiginosa è stata l'idea di eliminare tutti i passeri nel paese, con la giustificazione che gli uccelli distruggono i raccolti? E così tutto il paese, qualche centinaio di milioni di persone, di giorno e di notte, strepitavano, agitavano i bastoni, tiravano i sassi e sbattevano le pentole per far sì che i piccoli grigi ladruncoli non potessero avere un minimo di tranquillità e non si riposassero. Gli uccelli morivano per sfinimento a forza di volare. Tutta la Cina era tappezzata dai corpi degli uccelli, ma grazie a questo i contadini moribondi avevano almeno qualcosa da mangiare.

I TIRANNI NASCONO dalle letture. I più grandi leggevano incessantemente. Si fermavano soltanto per tradurre la finzione in realtà. Il nostro eroe uccideva milioni di persone e poi si rintanava nel suo giaciglio per copulare e leggere. Non gli piaceva fare discorsi, parlava male il mandarino, non aveva nessuno che gli stesse vicino, allora riposava e leggeva. I libri li mischiava con l'immaginazione e poi chiamava i suoi sottoposti che si posizionavano sulle sedie consunte ai piedi del letto e gli dava gli ordini: «Fate della Cina il paese dei maiali, così avremo tanto sterco e anche troppa carne, che si esporterà in cambio del ferro e dell'acciaio». Oppure annunciava che il paese avrebbe iniziato una competizione con la Gran Bretagna nella siderurgia e dopo alcuni anni ne sarebbe uscito vincitore. I contadini lasciavano quindi il lavoro nei campi e costruivano nei villaggi dei fornetti molto primitivi. Per mancanza di materiale ferroso squagliavano le pentole, i cucchiai, le maniglie e tutto il misero metallo che trovavano nelle loro casupole. E quando tutto il paese si è trovato così sul baratro dell'autodistruzione, quando le vittime del Grande Salto si contavano in decine di milioni, il Grande Timoniere si è ritirato sul suo giaciglio per leggere le gesta dei precedenti imperatori. Ad esempio di come Qin Shi Huang, che aveva unito l'Impero, ha ordinato di bruciare tutti i libri, sterminare i sapienti e iniziare tutto quanto da capo. Questa era del resto anche l'idea della Rivoluzione Culturale proclamata da Mao. Soltanto che di libri da bruciare ce n'erano molti di più e gli "scienziati" uccisi si contavano in diversi milioni.

Per questo, alla fine, sono andato a vederlo. La fila di gente serpeggiava intorno al mausoleo. Centinaia, magari migliaia di persone. Gli zaini li dovevamo lasciare nel deposito. I poliziotti ci conducevano come bestiame da caricare. Per le scale, poi nella prima sala con la statua chiara sotto la quale si lasciano i fiori e subito dopo nella seconda, dove lui è esposto sotto il vetro. Tutto di color rosa, gonfio, avvolto nella bandiera cinese. Eravamo appena riusciti a intravederlo e già ci facevano spostare altrove. Il poliziotto con i guanti bianchi, in un gesto assurdo, poggiava il dito sulle labbra per ordinare silenzio, così che non si svegliasse. Un secondo, due, per vedere un grasso e pompato cadavere.

CON IL CALAR DEL CREPUSCOLO , Tienanmen si svuota. L'esercito e la polizia mandano via tutti quanti da questa piazza, la più grande del mondo. Così, che stia tranquillo. Magari legge in quel suo acquario. Sulla porta della Città Proibita è appeso il suo ritratto gigantesco. La faccia grassa, senza espressione, con una verruca sul mento. Guarda dritto per dritto il posto della sua sepoltura.