IL VALORE DEL LUOGO: dopo l’attacco ?a Charlie Hebdo, ancora l’undicesimo arrondissement. Come se ci fosse un filo rosso, non solo sangue e orrore, a unire le due tragedie consumate poco lontane l’una dall’altra, ?proprio nella stessa circoscrizione. Forse ?la circoscrizione più libera di tutta Parigi. ?Chi conosce Parigi sa.

È CONSIDERATO storicamente cuore della città rivoluzionaria e politica. Il boulevard Voltaire, ?dove al numero 50 c’è la porta del café Bataclan, ?si trova a metà strada tra place de la République, teatro delle grandi manifestazione operaie - al centro la statua di Marianna, toga e ulivo ?tra le mani - e la Bastille, simbolo universale ?della rivoluzione.

È UN INCROCIO di strade, musei di nicchia, chiese - Saint Ambroise, gran luogo di culto cattolico - e sinagoghe. A due passi dal Bataclan, la sinagoga di Nazareth, tra le più attive di Parigi, l’antico quartiere ebreo e le Cirque d’Hiver, il più vecchio circo al mondo, elefanti e funamboli, spettacoli e sfilate di moda. Forse non c’è solo il valore del luogo nella strategia del terrore. C’è anche il significato cabalistico del numero: l’11 settembre 2001 e ora l’assalto all’undicesimo arrondissement ?nell’undicesimo mese, novembre.

DI SERA, È LÌ LA FESTA
L’undicesimo è di moda, è allegro, più vivo di notte che di giorno. Pieno di bar, ristoranti e discoteche, è il quartiere preferito della grande comunità gay. Giovani, bobos (i bourgeois-bohème), intellò, pochi o tanti euro in tasca, l’undicesimo accoglie tutti, la notte e la vita sono miscuglio culturale e sociale, voglia di condividere e libertà. Proprio quello che l’integralismo non vuole. Proprio quello che il fondamentalismo combatte. Victor Hugo diceva dell’undicesimo: «Ce vieux faubourg est un héros». Una definizione che oggi vale più che mai. La luce della città delle luci non si spegnerà.

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