In Europa molti vogliono seguire il modello portato al successo da Marine e Marion Le Pen. ?Difficoltà per Salvini a trasformarsi in una bionda

MARINE LE PEN e la nipote Marion Le Pen: due donne bionde e combattive che hanno guidato il Front National al primo posto nelle elezioni regionali e ora puntano la prima all’Eliseo, la seconda a quello che ci sarà al posto dell’Eliseo al termine della terza guerra mondiale. Forse un bungalow, forse una palafitta.

LE ALTRE La famiglia Le Pen non è solo Marine e Marion. C’è anche Marlene, una bambina bionda e combattiva che a soli undici anni ha vinto le elezioni scolastiche con un programma che prevede l’uscita dall’Europa della sua scuola, un istituto tecnico-commerciale di Tolosa. C’è la cugina più grande Marilou Le Pen, una spogliarellista bionda e combattiva che se nel locale ci sono arabi si riveste e non restituisce il prezzo del biglietto. E la prozia Marianne, una anziana signora bionda e combattiva che non si occupa di politica ma è diventata una star grazie a un best seller di poche pagine, “Francamente francese”, nel quale racconta di essere nata in Francia e avere sempre vissuto in Francia, parlando in francese, mangiando cibo francese, facendo la spesa in negozi francesi e sentendosi francese. Una sfida tipica di questa coraggiosa famiglia.

IL DUBBIO Meno chiara l’appartenenza al clan di Mibalou Le Pen, una gabonese non bionda ma combattiva che sostiene di essere nata da una relazione extraconiugale di un Le Pen. Per farsi benvolere dalla famiglia ha intrapreso una campagna politica contro le persone nate da relazioni extraconiugali. Non è considerata credibile perché nei talk show maledice gli immigrati indossando la veste variopinta tipica del Gabon.

IL CAPOSTIPITE In pochi sanno che anche Jean Marie Le Pen, il vecchio fondatore del Front National, da giovane era una combattiva donna bionda: Marie Le Pen. Con un astuto espediente (aggiunse Jean al nome da ragazza) è sempre riuscito a nascondere agli elettori le sue origini femminili, che in quegli anni, in politica, erano uno svantaggio, soprattutto per un partito molto attento a valori tradizionali come la supremazia maschile e la preparazione della choucroute o della blanchette de veau , che hanno tempi di cottura lunghissimi e non tollerano che le donne escano di casa troppo spesso.

L’ANALISI Come spiegano i politologi, il Front National non è affatto un classico partito di estrema destra. Non deve ingannare la costante presenza, ai comizi delle Le Pen, di naziskin, nazisti con i capelli, gruppi omofobi, sacerdoti lefebvriani che chiedono la condanna di Galileo, storici revisionisti che ammettono la Shoah ma sostengono che fu organizzata dagli stessi ebrei pur di screditare Hitler, collezionisti di cimeli della Repubblica di Vichy (soprattutto bottiglie di Eau de Vichy con l’etichetta raffigurante il maresciallo Pétain) e altri soggetti riconducibili a ideologie ormai del passato. No, il Front National è un moderno partito populista molto votato dagli operai delusi dalla sinistra, dai disoccupati delusi dal sindacato e dalle impiegate deluse dai negozi di nail art gestiti da cinesi, o addirittura da coreani.

ALSAZIA E LORENA Classico punto di forza del nazionalismo francese, la restituzione di Alsazia e Lorena non è più attuale in quanto le due regioni sono già state restituite alla Francia. Come aggiornamento, il Front National chiede la restituzione di Algeria e Tunisia.

IL PROGRAMMA “La Francia ai francesi” è lo slogan che riassume con estrema efficacia il progetto politico del Front National. è stato lungamente discusso in tutte le sedi opportune, e messo a confronto con altre ipotesi (la Francia ai portoghesi, il Portogallo ai francesi, la Francia al miglior offerente, la Francia alla mia mamma). Alla fine è sembrato lo slogan più credibile ed efficace. Non una vaga promessa, come quelle degli altri partiti, ma un obiettivo a portata di mano. «Un traguardo possibile - commenta il politologo Jean Normal - considerando il fatto che già adesso, in Francia, ci sono moltissimi francesi».

I CONTRACCOLPI Gli analisti più accreditati si sono chiesti se quello del Front National sia un modello esportabile. E si sono risposti di sì. Con pochi ritocchi (la Svezia agli svedesi, il Giappone ai giapponesi, eccetera) è possibile che in ogni Paese si verifichi un fenomeno apparentabile al lepenismo. A patto, ovviamente, che ci siano donne bionde e combattive disposte a prendere la guida del movimento. In comprensibile difficoltà Matteo Salvini.

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