Il minimale, l’impalpabile, il leggero: sono i segni culturali che il Salone del Mobile di Milano ha lasciato impressi nell’immaginario del pubblico e degli addetti ai lavori. Dalla Poltrona Inesistente di Dedo Misuretti, uno spazio vuoto nel quale si sta in piedi pensando a come sarebbe bello potersi sedere, alla lampada Buio di Gubi Pagnoletti, un cono di latta orientato verso il sole in modo da illuminarsi per soli sei minuti al giorno, verso le due del pomeriggio, e solamente in estate, sono molti gli oggetti concettuali che segnano una decisa svolta dall’epoca dello sfoggio e dell’ingombro a una nuova estetica molto più sobria, quasi metafisica e decisamente più attenta alla sensibilità ambientalista.
Il tavolo È firmato dalla designer finlandese Prikka Kautilen il primo tavolo riciclato al cento per cento, a impatto ambientale zero, ritenuto da molti influencer la proposta più innovativa di tutto il salone. Si chiama Dejavù ed è la stessa Prikka a spiegarci il nome: «Si tratta del vecchio tavolo che già avete in casa da molti anni. Guardatelo con occhi ingenui, aurorali, come se fosse stato comperato questa mattina, e avrete un tavolo nuovo di zecca senza spendere un soldo e senza gravare in alcun modo sull’equilibrio ambientale». Braccata dai sicari assoldati dai produttori di tavoli, dichiarata indesiderabile dalle Confcommercio di 128 paesi, la Kautilen viaggia sotto scorta ma non rinuncia alle sue idee produttive: intende realizzare con lo stesso criterio del Dejavù anche sedie, credenze, letti, case, eccetera.
L’ufficio Ormai lontana anni luce l’idea dell’ufficio paludato con scrivania, poltrona girevole, fico beniamino, divano per la siesta e toilette privata, nell’epoca del coworking l’ufficio è uno spazio condiviso, dove si incrociano attività ed esperienze differenti, si entra e si esce senza tanti convenevoli. La sedia a tre posti “Promiskua”, cofirmata da Lelo Canoletti e Manu Lavoretti, consente a tre persone per volta di fare il loro lavoro, con un comodo paragomiti che protegge le costole e cavigliere di gommapiuma per ammortizzare i calci negli stinchi. Nella versione Relax viene fornita con un avvocato che dirime eventuali liti o risse. «Promiskua basta da sola a disegnare uno scopo e a indirizzare uno spazio», spiega Canoletti, «ma se lo si ritiene indispensabile ci si può aggiungere la scrivania Turno, nella quale a turno si può appoggiare il computer. Può essere nella stanza accanto o anche a casa».
I materiali Il riciclaggio, fortunatamente, non conosce più frontiere. La plastica estratta dai capodogli spiaggiati è usata da Tato Milanetti per l’originale divano Scomodo, disegnato per far sentire in colpa chi ci si siede e indurlo a riflettere sul destino del pianeta. Di Cuchi Vaporetti, anima progettuale di Axeria, Babagea, Coprinus, Manual Dream e altri marchi che tutti conoscono, l’idea di utilizzare l’asfalto esausto per realizzare letti molto spartani, ma ideali per mantenere in totale rigidità la colonna vertebrale. I liquami degli allevamenti suini e ovini, liofilizzati e compattati, fungono da asse e copriasse del water “Medito”, disegnato da Zizi Caporetti e premiato a Zurigo da una giuria che ha preferito mantenere l’anonimato. Presente al Salone anche la cooperativa “Obsession”, che ricicla solo materiali già riciclati.
L’installazione I sacchi di iuta che hanno ricoperto alcuni monumenti milanesi, dando un aspetto francescano alla città, hanno conquistato la scena con la loro austera semplicità. La tecnica del completo impacchettamento di un edificio, al netto degli attacchi di panico dei suoi abitanti, consente di cambiare il volto di una città con costi relativamente contenuti. Fiorente l’indotto: si registra un vero e proprio boom dei taglierini, per riuscire a rincasare praticando un taglio a forma di uscio e ad affacciarsi alla finestra praticando un taglio a forma di finestra. Per il prossimo anno il presidente del Salone del Mobile, Popi Fenoletti, pensa di affidare all’artista lettone Koer Paoresson la lastricatura delle vie del centro storico con trucioli di betulla, e all’artista siciliano Ciccio Catraci la glassatura dei tram con il marzapane.
Design12.04.2011
Salone in corso, Milano è viva