Abbandonata l’idea di attaccare Palazzo Chigi, Forza Nuova ha deciso di mettere nel mirino il programma che promuove la musica gender

Dopo l’assalto alla sede della Cgil, quali nuove frontiere per gli ardimentosi squadristi italiani? Il Gran Consiglio di Forza Nuova ha escluso il Quirinale, per via della statura dei corazzieri, e Palazzo Chigi, non riconosciuto dai fascisti come sede legittima del governo, che è invece Palazzo Venezia. Si punta, dunque, a espugnare obiettivi di forte valore simbolico.

 Gli obiettivi  Secondo informazioni riservate del Viminale, tra gli obiettivi sensibili ci sarebbero la giuria di X Factor, responsabile di promuovere la musica gender e di avere bocciato alla prima audizione la band naziskin “Valore! Onore! Vigore! Ardore!”. Una scuola materna a caso, una vale l’altra, sono tutte infestate da stranieri. Un reparto di ostetricia, nel quale ogni giorno si rende operativa la sostituzione etnica degli italiani. Ma l’obiettivo principale sarebbe la tribuna centrale di un qualunque stadio italiano, per vedere finalmente una partita di calcio da una visuale decente dopo una vita passata dietro la porta, spesso senza sapere che dall’altra parte del campo ce n’è un’altra uguale.

 La polemica Giorgia Meloni ha chiarito di non avere mai detto «non conosco la matrice dei fatti romani». Aveva detto «non conosco l’amatrice», con chiaro riferimento ai suoi gusti gastronomici, evidentemente non sindacabili. Suscita amarezza, tra gli esponenti di Fratelli d’Italia, anche il continuo accostamento del partito al fascismo. Come è possibile? Forse che un Ignazio La Russa ha qualcosa da spartire con il fascismo? E come si fa a confondere la fiamma contenuta nel simbolo, sponsorizzazione di Masterchef in omaggio alla tradizione rosticciera italiana, con la fiamma del neofascismo, di Almirante, della Repubblica di Salò? E perché mai, se Meloni rivendica lo slogan “Dio, Patria, Famiglia”, lo si ritiene mussoliniano? Lo sanno tutti che quello di Mussolini era senza virgole, Dio Patria Famiglia. A quale fine, con quali propositi tutte queste strumentalizzazioni?

 Mussolini Già una decina di nipoti di Mussolini sono stati eletti a cariche pubbliche nei partiti di destra. In Germania ci ha provato Otto Hitler, pronipote di un cugino di terzo grado del Führer, ma ha avuto solo due voti, il suo e quello della sua badante, che però aveva avuto un aumento di stipendio il giorno prima del voto. Come mai in Italia il nome Mussolini funziona ancora come richiamo politico? I Mussolini eletti negano che sia così, e dicono di essere stati votati esclusivamente per acclarati meriti personali: Gedeone Mussolini è un bravo geometra, Belinda Mussolini una casalinga molto rispettata, Brando Mussolini ha un bar dove si fanno panini appetitosi. Secondo gli analisti politici il grande problema, per la destra italiana, è che ormai i discendenti di ogni ordine e grado di Benito Mussolini sono esauriti, e presto non sarà più possibile candidare un Mussolini. Alcuni test sulle intenzioni di voto sembrano però promettenti: gli elettori di destra voterebbero volentieri anche per candidati di nome Mussoletti, Mussoloni e Mussolardi.

L’olio di ricino  È diventato molto costoso e piuttosto difficile da trovare. Si pensa di sostituirlo con altri succedanei di sicuro effetto lassativo, per punire efficacemente gli avversari politici. I fascisti stanno testando in grande segreto la sostanza in grado di sostituire l’olio di ricino. Alcuni volontari hanno dovuto ricorrere al Pronto Soccorso con evidente urgenza. Per saltare la coda di pazienti in attesa, lo hanno assaltato.

 Gli altri novax Si sono svolti a Roma, in un camper molto ampio, gli Stati Generali dei novax non fascisti, ribattezzati novax nodux. Hanno deciso di distinguersi dai fascisti, nel corso delle manifestazioni, citando Foucault e Guattari, con voce ferma e pacata, all’occorrenza portandosi un leggio. In alcune prove simulate, a causa dello sguardo fisso sul leggio e anche a causa dell’età avanzata, non sono riusciti a evitare le camionette della polizia da un lato, i manganelli dei fascisti dall’altro. Non si contano gli occhiali rotti, simbolo del sacrificio degli intellettuali.

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