Un giovane scrittore senegalese non resterà a mani vuote nella prossima stagione scandita a Parigi da numerosi premi letterari. Anche se non lo si vede con certezza come il vincitore del più prestigioso di quei premi, il Goncourt, non si pensa che possa essere ignorato dalle altre giurie. Il coro delle critiche positive, spesso entusiaste, della stampa è stato il preludio al successo di un’opera letteraria in francese di cui l’autore è un africano. Non è certo un’eccezione. Non si contano gli autori, in particolare senegalesi, che hanno usato con abilità la lingua dei colonizzatori, diventata la loro, per comporre opere letterarie. Senghor è il caso più noto. Dakar è sempre stata generosa in poeti e romanzieri di lingua francese.
Con “La plus secrète mémoire des hommes” (ed. Philippe Rey/Jiimsaan, 457 pagine), Mohamed Mbougar Sarr, 31 anni, è al quarto romanzo. Oltre alle recensioni più che positive, quasi unanimi, ha conquistato l’interesse dei lettori parigini. La prima edizione era introvabile, esaurita, poche settimane dopo la sua uscita, in molte librerie da Montmartre a Montparnasse. Il romanzo di Mohamed Mbougar Sarr ha conquistato un posto a fianco dei grandi romanzi occidentali. Lui, Sarr (abbrevierò così il suo lungo nome), cita Victor Hugo, Honoré de Balzac, Leone Tolstoj e tanti altri. Gli faccio un torto a evocare soltanto questi nomi, ma la lista completa sarebbe troppo lunga, occuperebbe gran parte di una biblioteca ambiziosa. Quale è la sua. Lui ha la forza e lo stile dei grandi autori. Ma si guarda bene dal vantarsi di averli letti e riletti. Non è per umiltà, che penso sia un sentimento sconosciuto a Sarr. È per qualcosa che assomiglia all’orgoglio. È la coscienza del proprio valore. Accompagnata da una dignità naturale che gli impedisce l’esibizione. Non ne ha del resto bisogno, basta sfogliare i suoi libri per riconoscerne l’ampia cultura. Un romanzo scritto a ventiquattro anni, “Terra violata”, è già stato tradotto in Italia da E/O, che sarà l’editore anche del romanzo appena uscito in Francia.
La famiglia di Mohamed Mbougar Sarr è originaria di Diourbel, non lontano da Dakar. Il padre è un medico. La madre ha allevato otto figli, dei quali lo scrittore è il maggiore. Lui, Sarr, è dunque un borghese. Un borghese con un profilo da “aristocratico della letteratura”. A chi gli rimprovera di avere affrontato (in “De purs hommes”, il terzo romanzo) il tema dell’omosessualità, in Africa punita dalla legge, risponde: «Come romanziere ho una sola arma: la lingua». Quella francese, quella dei suoi libri. Definita elegante, raffinata, anche quando sfiora l’erotismo, si sofferma su episodi sessuali.
“La plus secrète mémoire des hommes” è dedicato a Yambo Ouologuem, autore di “Devoir de violence” (1968). E ha come introduzione una pagina di “I detective selvaggi” di Roberto Bolaño. A questi nomi bisogna aggiungere quelli di due altri scrittori, protagonisti del romanzo, che al contrario dei primi citati sono immaginari: Diégane Latyr Faye, il giovane narratore, partito alla ricerca del misterioso T.C. Elimane, come lui nato in Senegal. Benché separati dalla finzione, Ouologuem, personaggio autentico, ed Elimane, personaggio fittizio, si assomigliano molto. Hanno seguito lo stesso itinerario, dall’Africa a Parigi. Dopo una prima gioventù ritmata dai successi sprofondano nell’umiliazione, nel disprezzo e infine nell’oblio. Ouologuem è il primo africano a ricevere il premio letterario Renaudot, ma dopo il riconoscimento arriva la vergognosa accusa di plagio (degli scritti di Graham Greene) e si ritira nel silenzio fino alla morte. Anche il fittizio Elimane viene accusato, come l’autentico Ouologuem, di avere copiato.
Si accosta l’inganno al fatto che lui sia un nero, un africano, incapace quindi di scrivere un romanzo mistico. Viene dapprima incensato (siamo nel 1938), poi coperto di insulti. Più di ottant’anni dopo, con il suo romanzo, Sarr parte alla ricerca dello scrittore premiato, e poi emarginato con accuse vergognose. La caccia è drammatica, ma anche piena di humor. Affronta tanti problemi: la colonizzazione, il nazismo, l’animismo, il plagio e i costumi in tanti luoghi del Pianeta. I problemi più complessi, incontrati in vari continenti, sono trattati con una scrittura fluida, elegante, a tratti anche romantica.