La coalizione sovranista si allarga. Entra la piccola repubblica nota perché i suoi soldati hanno raso al suolo la loro stessa capitale

Si allarga e si rafforza il gruppo di Visegrad, che prende il nome dalla lugubre fortezza medievale nella quale i leader di Ungheria, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca, vestiti con i caratteristici costumi del Trecento, nella suggestiva Sala delle Alabarde, hanno giurato su un’alabarda recitando l’antica formula dell’Ordine delle Alabarde: «Oh, alabarda, decapita i nostri nemici!». Oltre ai quattro paesi fondatori hanno aderito il minuscolo principato di Lividonia (capitale Prozac) e la semisconosciuta repubblica di Brutalia (capitale Bonk), i cui armigeri sono passati alla storia per avere raso al suolo, in un momento di nervosismo, la loro stessa capitale. Inoltre si registra l’adesione, a titolo personale, di Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

 

Il contributo italiano Salvini intende stabilire ottimi rapporti commerciali con i paesi membri. Non potendo farlo a nome del governo italiano, lo farà a nome proprio. Ama molto i centrini da tavola slovacchi e il gulash ungherese: non trovandoli su Amazon, ne ha ordinate notevoli quantità per telefono, parlando direttamente, da pari a pari, con i leader interessati. Meloni è invece più interessata a uno scambio culturale: appassionata di paesaggi gotici, molto indicati come quinta dei suoi raduni di Atreju, intende visitare i Carpazi a cavallo, e in cambio offre un soggiorno a Viterbo. Ha anche scoperto che Atreju aveva un fratello, Otreju, che fu valorosissimo guerriero benché affetto da obesità. Una delegazione di Fratelli d’Italia si recherà in Slovacchia per fare visita alla casa natale di Otreju. In vista anche un gemellaggio tra Praga o Budapest e una località della Tuscia ancora da definire.

 

Membro onorario Come membro onorario, nonostante la lontananza geografica, si sta pensando di includere nel gruppo di Visegrad anche il Nicaragua di Daniel Ortega, molto apprezzato dai paesi fondatori per i suoi energici rapporti con l’opposizione, incarcerata quasi al completo. Si è anche disposti a chiudere un occhio sulla nomina della moglie di Ortega a vicepresidente del Nicaragua: un riconoscimento esagerato al ruolo delle donne, che urta con i valori della famiglia tradizionale.

 

Il programma Valorizzare la famiglia tradizionale, composta da un Padre, una Madre, un paio di Figli meglio se maschio e femmina, Nonni che fumano la pipa, Nonne che lavorano a maglia o preparano la sfoglia, una Zia nubile che si fa mantenere, una Cognata che telefona spesso, più alcuni ruoli accessori comunque non determinanti, la portiera, il vicino di casa, la dirimpettaia procace, il garzone che consegna la spesa a casa fischiettando. In pratica una commedia di Eduardo Scarpetta, tradotta nelle varie lingue dei paesi aderenti. Questo per quanto riguarda la politica interna. La politica estera invece non è prevista, perché le frontiere saranno ermeticamente chiuse. Filo spinato, cavalli di frisia, recinzioni di finto tronchetto in cemento, bambù, Lego, alligatori, cani feroci, olio bollente, tutto pur di difendere i confini da popoli alloctoni. I paesi di Visegrad potranno però avere ottimi rapporti con gli altri paesi di Visegrad, con una varietà di combinazioni praticamente infinita: la slovacca che sposa il ceco, con vacanze in Polonia e shopping in Ungheria; l’ungherese che sposa la polacca e studiano insieme lo slovacco o il ceco; la ceca che va in visita in Ungheria e incontra un polacco scambiandolo per uno slovacco; e così via, in un gioco infinito di combinazioni eccitanti.

 

Diritti civili Smentendo la propaganda allarmista della sinistra, i paesi di Visegrad intendono mettere in atto una politica morbida, molto graduale. L’aborto non sarà dunque vietato del tutto, ma consentito alle donne che hanno superato i cinquant’anni. Il divorzio rimane in vigore, ma solo se a chiederlo è il maschio, in genere meno influenzabile dalle chiacchiere delle vicine.  

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