Anche il simpatico comico torinese poteva ambire al Quirinale. Il cerone, le donnine, le barzellette lo accomunano a Berlusconi. Però, e che difetto, lui era incensurato

Nuovi studi storici rendono giustizia alla decisione del centrodestra di candidare Berlusconi al Colle. C’è un precedente importante: la candidatura di Erminio Macario nel ’62. I più giovani non lo ricorderanno, ma il simpatico attore torinese, sempre circondato dalle sue vivacissime soubrette, ebbe enorme popolarità tra gli italiani. La sua candidatura, fortemente appoggiata dai movimenti goliardici (allora potentissimi) e da Togliatti, che voleva insediare al Quirinale una persona inesperta di politica per poterla poi manipolare facilmente, non poté andare in porto solo per un equivoco: i parlamentari pensarono ad uno scherzo ed elessero, invece, Antonio Segni. Ma è la prova che Berlusconi non è il primo protagonista del varietà ad arrivare a un passo dal Colle.

 

Le analogie La modesta statura, il pesante trucco destinato a far ridere, il repertorio inesauribile di barzellette, la passione per le celebri “donnine”, molte delle quali avrebbero potuto abbatterlo con una sberla ma non lo facevano per rispetto dell’anziano capocomico: sono solo alcune delle impressionanti analogie tra i due candidati. Macario, a dire il vero, era incensurato, ma nonostante questo innegabile handicap avrebbe potuto essere un ottimo presidente, come assicura il decano dei quirinalisti, Manlio Pirulli Sforza, dopo il decimo bicchiere di nebbiolo.

 

L’Europa  A differenza di Macario, che fu noto solamente in Italia, ecco una qualità in più che Berlusconi può vantare: ha fama europea, non c’è paese nel quale il suo esilarante tormentone, “bunga bunga”, non venga ripetuto con grandi risate dal tassista non appena si accorge che il passeggero è un italiano. «Italiano? Bunga bunga!», è il simpatico benvenuto che per almeno vent’anni ci hanno riservato gli stranieri: chi avrebbe mai sperato che questo amichevole, allegro saluto possa ripetersi per altri sette anni nel caso che Berlusconi venga eletto? A far ridere un solo Paese sono capaci tutti: per fare ridere un intero continente, ci vuole la dimensione dello statista.

 

Protocollo Non ospiterà al Quirinale la nipote di Mubarak, ma la zia di Ursula von der Leyen: è solo uno dei necessari adeguamenti che Berlusconi, consapevole delle nuove responsabilità, vorrà adottare in caso di elezione. Per il discorso di Capodanno sarà il buon gusto a guidare quello che è pur sempre un uomo di televisione: il regista di Holiday on Ice avrà cura di allestire una coreografia invernale, con il corpo di ballo al completo, neve artificiale, due orsi polari dono di Putin, un pinguino per fare simpatia e una pinguina per non tralasciare quel pizzichino di eros che piace anche alle famiglie. Oltre alla tradizionale messa in onda a reti unificate, il discorso di Capodanno di Berlusconi sarà trasmesso anche dai videocitofoni di nuova generazione, in segno di omaggio a Milano Due e Milano Tre.

 

I nomi alternativi Nel caso Berlusconi, a causa degli assurdi pregiudizi del centrosinistra, non riesca a salire al Colle (e sarebbe l’ennesima analogia con Macario), il centrodestra ha preparato una lista di nomi alternativi della sua area, personalità di prestigio, di sicura fede repubblicana, di indiscusso profilo etico. Eccola qui di seguito:

 

 

 

 

(Passare sulla superficie bianca soprastante un pennellino intriso di luminol, o altri composti in dotazione alla Polizia scientifica. Se non appare alcun nome, ripetete l’operazione più volte. Se continua a non apparire alcun nome, usate la carta vetrata. Se lo schermo si buca, vuol dire che la lista di personalità del centrodestra è ancora in fase di allestimento). 

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