Secondo i sondaggi il presidente alle prossime elezioni dovrà fronteggiare una tra Valérie Pécresse e Marine Le Pen. Ma il duello sembra appassionare poco i francesi

La grande partita politica della Quinta Repubblica semipresidenziale, fondata dal generale de Gaulle nell’ottobre1958, anche quest’anno, come ad ogni quinquennio, sarà giocata nei tradizionali due tempi: il primo voto il 10 aprile e il ballottaggio il 24, quattordici giorni dopo tra i due candidati arrivati in testa. La novità dell’elezione del capo dello Stato al suffragio universale, edizione 2022, è che le donne candidate sono più numerose e che le finaliste dovrebbero rappresentare i partiti storici: Les Republicains (eredi del gollismo) da Valérie Pécresse e il Partito socialista da Anne Hidalgo. Una terza donna, Marine Le Pen, candidata del Rassemblement National (un tempo Front National) sarà in realtà la concorrente più importante con Valérie Pécresse, poiché la socialista Anne Hidalgo, prima donna sindaco di Parigi, non avrà, stando sempre ai pronostici, le preferenze necessarie per partecipare al finale.

 

I campioni probabili dovrebbero dunque essere Valérie Pécresse o Marine Le Pen. Una delle due. Perché l’altro candidato finalista dovrebbe essere Emmanuel Macron, presidente in carica, che nei pronostici al primo turno si distacca (essendogli attribuito il 25%) di circa 8 punti da Pécresse e Le Pen. Ed è quindi il favorito nella successione a se stesso.

 

Le due donne alle sue spalle sono una novità. Sono entrambe vicine virtualmente alla massima carica dello Stato che resterebbe per loro comunque inaccessibile. In questa analisi anticipata va tenuto conto della vulnerabilità dei pronostici e degli umori insondabili in una società politicamente sofisticata. La super presenza femminile va sottolineata da chi, affondando le mani nella storia, trova Caterina de’ Medici (1518-1589) e Maria de’ Medici (1576-1642) alla vetta dello Stato francese e dopo di loro poche donne, e in generale consorti del sovrano.

 

Chiudo questa viziosa e azzardata curiosità ritornando al favorito. Con uno slogan internet, che dice “Avec vous 2022”, il partito del presidente (“la République en marche”) è entrato di fatto nella gara elettorale, anche se lui, Macron, continua imperterrito, mentre scrivo, ad occuparsi degli affari internazionali inerenti alla sua carica fingendo di non badare all’imminente voto per il posto di primo cittadino della République. Essendo in questi mesi il suo turno alla testa dell’Unione europea può giustificare l’apparente disinteresse per l’appuntamento elettorale nazionale. I partiti d’opposizione non gli risparmiano però le critiche. L’accusano di intensificare la sua attività di Capo dello Stato (viaggi a Mosca, a Kiev, a Berlino per la crisi russo-ucraina; continue visite nelle province francesi che non riguardano ufficialmente il voto d’aprile) per alimentare di fatto una campagna elettorale a spese dello Stato. La reazione a queste critiche arriva puntuale dai collaboratori di Macron: «Non si mette tra parentesi l’attività del presidente per delle elezioni presidenziali. L’opposizione parla il presidente agisce».

 

Valérie Pécresse, nata il14 luglio1967 a Neuilly-sur-Seine (città residenziale della regione parigina) è stata una studentessa modello delle Grandes Écoles e poi ministra del Bilancio e dell’Educazione Superiore. Attualmente è presidente della regione Ile-de-France, che comprende Parigi e sette dipartimenti. La regione più popolata di Francia. Nessuna donna prima di lei è stata candidata alla massima carica dello Stato per il partito erede del gollismo. Giudicata «lavoratrice, competente e metodica», ha un profilo presidenziale esemplare che tuttavia non seduce tutti i suoi potenziali elettori. Valérie Pécresse rappresenta una destra liberale imprigionata tra il campione della destra radicale di Eric Zemmour, che «vuol salvare la Francia che sta per sparire», e gli elettori moderati attirati da Emmanuel Macron.

 

È da anni che Marine Le Pen ha annunciato che parteciperà alla gara presidenziale. E sarà la terza volta. Nel 2012 è arrivata in terza posizione con il 17.9% dei voti. E fu quindi esclusa dal ballottaggio. Nel 2017 si è qualificata seconda, ha partecipato al finale ed è stata sconfitta da Emmanuel Macron. Nel 2022 avrà nell’area di estrema destra un concorrente, il giornalista Eric Zemmour, che inquieta anche Valérie Pécresse. Emmanuel Macron dovrebbe prevalere nei due casi: se l’avversaria nell’ultimo voto sarà Pécresse, la liberal gollista, o Le Pen, figlia disobbediente di Jean Marie Le Pen a lungo campione dell’estrema destra. Il paese a lungo tormentato dalla pandemia non sembra troppo interessato all’appuntamento elettorale.