Il leggendario sovrano cavalcò per tre mesi per andare a sputare sulle mura di Prstk, capitale dei Brklavi, popolo che non conosceva le vocali. Ma è solo uno dei miti fondanti locali, neanche il più insensato

Il mito fondante della Grande Russia ha origine nel passato profondo, prima degli zar, quando le tribù sarmatiche, caucasiche e slave si stancarono di scannarsi l’una con l’altra e decisero dunque di cominciare a scannare i popoli confinanti. Ma questi non erano d’accordo, ragion per cui i russi incontrarono forti resistenze negli ucraini, negli osseti, nei polacchi, negli azeri, nei ceceni, eccetera, per un totale di cinquantasei popoli, ciascuno dei quali animato dal proprio mito fondante, molto simile a quello russo: la Grande Ucraina, la Grande Ossezia, la Grande Polonia, il Grande Azerbaigian, la Grande Cecenia, eccetera. Solamente un eccentrico sovrano, Gruz, re dei potlavi, intendeva creare una Piccola Potlavia, sostenendo che era molto meno faticoso. Dei potlavi non rimane più alcuna traccia.

 

Lo spazio Come mai - si chiedono gli storici - anche quando hanno a disposizione uno spazio quasi infinito, pianure fertili, foreste, fiumi, laghi, i popoli amano sgozzarsi a vicenda, percorrendo migliaia di chilometri pur di farlo? Esiste una spiegazione di tipo sportivo: più lontano è il popolo da sterminare, più è eccitante farlo. Pampurio il Grande, re dei russi di mezzo, cavalcò da solo per tre mesi per arrivare a sputare sulle mura di Prstk, la città fortificata dei Brklavi, popolazione così primitiva che non conosceva l’uso delle vocali. «L’impresa di Pampurio - spiega l’antropologo Levi-Pumpkin - non aveva alcun movente economico o politico. Molto semplicemente, l’idea di rompere i coglioni al prossimo lo affascinava. La sentiva come una vera e propria missione. E ancora oggi questa missione affascina gli umani, soprattutto di genere maschile, più di ogni altra ragione plausibile. C’è forse un’altra spiegazione del fatto che gli americani bombardarono il Laos, paese mai sentito nominare fino al giorno del decollo dei bombardieri? O che i cinesi la fanno da padroni nel Madagascar, un’isola africana che sta alla Cina come Frascati sta a Giove?».

 

I riti Ogni mito fondante genera dei riti, e più antico è il rito, più forte il suo potere di suggestione sui contemporanei. Putin ancora oggi festeggia l’anniversario della nascita di pope Ludovico, che nel 1159 pronunciò la famosa Maledizione dei Tartari dall’alto delle mura di Ampligrad, urlando così forte che morì sul colpo e venne beatificato la sera stessa. Poiché i Tartari non potevano sentirlo, si creò una staffetta vocale, formata da migliaia di contadini e soldati, che ripeté la maledizione di pope Ludovico per migliaia di chilometri, fino ad arrivare all’accampamento del re tartaro, che però non riuscì a udirla perché era a caccia di conigli insieme al cognato. L’eroico sforzo di Ludovico e dei suoi compagni di staffetta, proprio perché non sortì alcun effetto, da allora è il simbolo delle azioni disinteressate, fatte solo per onorare la Patria.

 

Il sacro Il sentimento del sacro ha un ruolo fondamentale nell’identità dei popoli slavi, nonché dei popoli in generale. C’è sempre un segno divino che - autentico prodigio - trasforma un branco di omoni maneschi, e di donne ingravidate dagli omoni maneschi, in una Nazione. Una fonte miracolosa, una pietra che stilla sangue, un’aquila che volteggia, un cavallo che canta “La Bela Gigugin”, una spada che affetta da sola il prosciutto. Sono i segni che Dio benedice il tuo popolo e desidera la distruzione di tutti gli altri. Il proto-zar Akim Kagarovic, dei Kagarovic delle foreste del Nord-Ovest, era un semplice taglialegna fino al giorno in cui, abbattendo una gigantesca betulla, la vide cadere verso destra invece che verso sinistra: era il segno che tutte le terre a destra gli erano state assegnate da Dio. Quando lo disse alla moglie, lei gli rispose che se la betulla fosse caduta a sinistra sarebbe stato meglio, perché non avrebbe distrutto la loro capanna. Allora Akim il Saggio si infuriò e la uccise, accusandola di sacrilegio. Di questa e altre nobili tradizioni si nutre la Nascita di una Nazione.

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