Una nuova idea nella Capitale potrebbe far registrare una svolta: non potendo essere svuotati, i contenitori di immondizia potrebbero essere curati e tenuti in ordine dagli abitanti

Il governo ha deciso di affrontare la crisi di Roma con una decisione senza precedenti: tutti i sindaci succedutisi dal 1945 a oggi, tranne i defunti, sono stati richiamati in servizio. In Campidoglio siederanno dunque trentuno sindaci, di tutte le età e di tutti i partiti, che saranno chiamati i trentùnveri. Unendo gli sforzi e sommando le loro esperienze, i trentùnveri potrebbero riuscire a risolvere almeno alcune delle emergenze capitoline, come i giochi abusivi al Colosseo, con combattimenti tra gladiatori e leoni, gestiti dalla mafia albanese in collaborazione con alcune agenzie turistiche abusive.

 

Poteri speciali I trentùnveri avranno poteri speciali, mai avuti fin qui da nessuna amministrazione romana dopo Diocleziano. Per esempio potranno licenziare il netturbino che, in orario di lavoro, stava effettuando una rapina. Oppure richiamare in servizio gli impiegati comunali in malattia da più di cinque anni. Decisioni estreme, mai applicate fino ad oggi, ma necessarie. Eventuali ricorsi dei Cobas potranno essere appallottolati e lanciati nel cestino della carta, con la tecnica del mini-basket, senza che il Tar del Lazio possa intervenire per annullare il provvedimento. Anche il caso di Giggi Manicacci, l’autista dell’Atac che si è sempre rifiutato di guidare il suo autobus in salita perché soffre di vertigini, potrà finalmente trovare una soluzione: Manicacci verrà assegnato alle linee urbane che prevedono solo tratti in discesa.

 

Gli incendi L’ipotesi dell’autocombustione perde consistenza. In esperimenti di laboratorio si è potuto verificare che le bucce di cocomero, anche se lasciate una settimana sotto il sole cocente, marciscono senza prendere fuoco. Quanto alle lavatrici, nella peggiore delle ipotesi per effetto della canicola si rimettono in moto automaticamente e alcune riescono perfino ad ultimare il candeggio. A prendere fuoco con facilità sono invece le sterpaglie, il cui ultimo taglio quinquennale, che scadeva nel 2019, non ha potuto essere effettuato per mancanza di personale. Per studiare una soluzione un pool di esperti del Campidoglio si è inoltrato in una delle zone incolte che costeggiano le vie consolari, ma non ha mai fatto ritorno. La Protezione civile li sta cercando attivamente, anche con i droni, ma non è facile avvistare presenze umane in una fitta boscaglia. Si è anche temuto che i dispersi fossero stati aggrediti e divorati dai cinghiali, ma le guardie zoofile assicurano che le bestie si sono trasferite da tempo nel centro storico a causa delle condizioni invivibili della periferia.

 

L’affido I cassonetti in affido: ecco un’idea che potrebbe funzionare. Ogni famiglia volonterosa potrebbe prendersi cura di un cassonetto abbandonato dalla nettezza urbana, allontanando i topi con ramazze e grida minacciose. Quanto al contenuto, essendo impossibile svuotarlo, i volontari potrebbero risistemarlo in modo più ordinato, guadagnando nuovo spazio utile. Sul modello dell’ikebana giapponese, sarà incrementata l’arte di ricomporre i rifiuti nei cassonetti in modo razionale e armonioso, con premi comunali ai cassonetti meglio accuditi. Nei quartieri più eleganti sono già comparsi sacchi della spazzatura fatti all’uncinetto dalle signore residenti: sistemati attorno ai cassonetti traboccanti, danno un’idea di maggiore ordine e grazia ai rifiuti che non hanno ancora trovato il loro posto.

 

La polemica La continua insistenza dei media sulla grave situazione dei rifiuti a Roma ha provocato una piccata risposta del Campidoglio. «La situazione dei rifiuti a Roma non è affatto grave - si fa notare in un comunicato - e al contrario possiamo affermare che in nessuna capitale del mondo la situazione dei rifiuti è così florida. I rifiuti romani sono abbondantissimi, vivono all’aria aperta e non hanno alcun timore di essere smaltiti a breve».