Tra disastri e guerre, ci lasciamo distrarre da fatti irrilevanti. Come la storia del sabotatore veneto di autovelox. La dimostrazione che giusto e sbagliato non si distinguono più. E che, in assenza di eroi, dobbiamo limitarci ai novelli Batman

Beata la terra che non ha bisogno di eroi, scriveva Bertolt Brecht, perché gli eroi sono così difficili da trovare… c’è carenza, vanno inventati quando non ci sono, ci serve anche qualcuno che ci strappi un sorriso. Siamo così a corto di eroi che pure gli antieroi vanno bene.

 

In quest’ottica è interessantissimo quanto accade in Veneto, nel Polesine, dove “Fleximan” (così ribattezzato dalla stampa) ha colpito ancora. Guai a difendere chi commette un reato, ma a distribuire le pene devono pensarci i giudici e i tribunali, noi siamo qui per studiare il quotidiano e stiamo parlando dell’attentato (leggete ora con enfatico accento fantozziano) al tremendo autovelox della Regionale 482 Altopolesana, l’ex Statale Ostigliese, a Baruchella, in provincia di Rovigo, abbattuto col flessibile da anonimi.

 

È il secondo attentato all’apparecchio da maggio, solo che ora potrebbero esserci delle immagini di videosorveglianza e un presunto colpevole da incastrare. Nel mentre, il mistero regna sulle pagine locali e la caccia a “Fleximan”, probabilmente un professionista perché mica è facile abbattere un palo col flessibile, si fa tema da Interpol; col contrappasso di qualche automobilista che vede in lui una sorta di Batman, poiché è un fuorilegge, sì, ma in parallelo protegge la comunità dall’ennesimo velox che ha sparato multe sopra la media.

 

In quel tratto stradale sono avvenuti incidenti mortali e il limite di 50 km orari resterà tale, ma per ogni occhio elettronico buono che c’è in giro probabilmente ce n’è uno meno buono, usato per fare cassa. E non si tratta di complottismo, ma di un tema discusso anche dal Cdm che a settembre ha cambiato le regole per la gestione di questi apparecchi, chiarendo il concetto che un conto è la sicurezza stradale, un altro salassare ingiustamente. Sappiamo come vanno queste cose: i Comuni hanno bisogno di fondi e le multe sono un ottimo modo per reperirli. Solo che a volte qualcuno ci prende gusto e la gente insorge.

 

Sempre poco lontano da Padova, a Cadoneghe, un autovelox aveva emesso 58 mila multe in due mesi, quindi era stato prima fatto saltare in aria, poi messo fuori uso a colpi di pistola. Far West, barbarie, a cui è succeduta l’installazione di un nuovo apparecchio. La Procura, però, ha ordinato degli accertamenti in merito al dispositivo e alla sua installazione e il giudice di pace ha annullato otto multe, dando una speranza alle migliaia di persone che hanno ricevuto il verbale. Tutto ciò non sarebbe successo senza che qualcuno, persino un antieroe, perdesse le staffe.

 

Siamo in un mondo in cui giusto e sbagliato si fondono di continuo, in cui è quasi difficile distinguerli. La realtà è complessa. La realtà sono le alluvioni con i rimpalli delle responsabilità sempre uguali tra sindaci, Regioni e tecnici, mentre le vittime aspettano gli scarsi risarcimenti e poi pian piano scompaiono dal clamore mediatico in virtù di altre stragi, altri problemi. La realtà è che c’è il cambiamento climatico in corso sicuramente, così come è sicuro che abbiamo eccessivamente costruito su un suolo delicato, in modo scellerato. Il 94% dei Comuni italiani a rischio idrogeologico, signori, ma di che stiamo parlando? Facciamoci distrarre quindi da fatti meno cupi: lo scioglimento della Bobo Tv, Red Ronnie che intervista Jimi Hendrix grazie a una medium, “Fleximan”. Antieroi, questi abbiamo.