In un’epoca di guerre e povertà, l’impronta di Francesco obbliga i cardinali a una scelta netta

Abbiamo scelto di dedicare la nostra copertina all’immagine iconica di un gesto forte e simbolico: il pugno di Papa Francesco adornato dall'anello del Pescatore. Un pugno che rappresenta la forza e la determinazione di un Pontefice che ha dedicato la vita alla causa dei più deboli, degli emarginati, degli ultimi e della pace. Questa immagine ci sembra racchiudere l'essenza del suo pontificato: una chiamata all'azione e alla responsabilità da parte di questo Papa che ha cercato di scuotere le coscienze e che ha fatto della vicinanza agli ultimi il suo stile pastorale. Con la sua scomparsa restiamo tutti orfani dell’unica voce a livello universale di condanna contro la guerra, le disuguaglianze e le emarginazioni create dal capitalismo selvaggio.

 

Francesco ha dimostrato che la fede può e deve essere un potente strumento di cambiamento. La sua leadership ha messo in luce le contraddizioni e le sfide del nostro tempo, sfidando le consuetudini ecclesiali, modificandole e rimettendo al centro della vita cristiana i temi della giustizia sociale, della pace e della cura per il creato. Si è schierato in prima linea alleato dei poveri e dei sofferenti, invitando il mondo intero a considerare il bene comune come una priorità, piuttosto che un optional.

 

Con l’avvio del Conclave ci troviamo ora di fronte a una scelta cruciale. I cardinali, rappresentanti di una Chiesa pluralista ma anche divisa e frammentata su temi etici importanti come i sacramenti ai divorziati, la benedizione delle coppie gay, l’aborto e il fine vita, avranno il compito di decidere quale futuro vogliono dare alla Chiesa. Eleggendo il nuovo Papa potranno scegliere se abbracciare l’eredità di Papa Francesco, continuando su un cammino di apertura e inclusione, oppure se tornare a modelli più conservatori e rigidi. Il nuovo Papa avrà la responsabilità di orientare la Chiesa in un contesto globale di guerre, conflitti, diritti negati e crescente povertà, temi sui quali non potrà permettersi di restare neutrale.

 

La sfida che attende il successore di Francesco sarà soprattutto quella di portare avanti una missione di speranza. Il nuovo Pontefice dovrà avere la capacità di guardare oltre le liti interne e le divisioni della Curia e di saper infondere coraggio e fede in un mondo che sembra sempre più privo di direzione. La sua capacità di distinguere la vera essenza della fede dalla mera conoscenza scientifica e accademica, sarà cruciale. Dovrà  anche essere in grado di comunicare una visione di speranza e trascendenza, capace di risvegliare le anime in un'epoca di incertezze e timori. Infine sarà chiamato con determinazione a portare a termine le due iniziative di Francesco contro mafia e corruzione, che, come bene spiega il nostro Sergio Rizzo nel suo articolo, sono scomparse nei meandri vaticani.

 

La domanda che tutti si pongono ora è chi raccoglierà il testimone di Papa Francesco. Il nostro vaticanista Stefano Maria Paci ci guida alla scoperta dei candidati papabili che hanno più probabilità di essere scelti dai colleghi cardinali nel prossimo Conclave, tenendo conto che, oggi più che mai, c'è bisogno di un Pontefice che tenga viva la fiaccola della pace e della speranza, che renda sempre di più la Chiesa un faro di luce, un esempio di giustizia e carità, un luogo di accoglienza per tutti coloro che fuggono la guerra e la miseria.

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